CALTANISSETTA. Ancora un rinvio del consiglio comunale che era stato convocato in seduta straordinaria ed urgente. Ieri per mancanza di numero legale il presidente del consiglio Calogero Zummo ha rinviato i lavori ad oggi per trattare l'unico argomento posto all'ordine del giorno della seduta: il riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio per rette ricovero minori in favore della Società Cooperativa Socio Sanitaria 2C di Canicattì.
Secondo norma la mancanza del numero legale ha comportato la sospensione di un'ora della seduta. Alla ripresa dei lavori non si era ancora costituito il numero legale per cui la seduta è stata rinviata ad oggi alla stessa ora e con il medesimo ordine del giorno. Le elezioni giocano in pratica un brutto scherzo contro la cooperativa canicattinese che vanta un credito nei confronti del comune per il ricovero di minori. Se dovesse andare deserta anche la seduta odierna, della proposta di delibera si dovrà necessariamente occupare il prossimo consiglio comunale. In pratica dopo la seduta odierna il consiglio chiude i battenti e non ci sarà più il tempo per una nuova convocazione. Il consiglio resterà in carica per l'ordinaria amministrazione nel senso che prima dei risultati delle prossime amministrative potrà essere convocato soltanto per gravi e giustificati motivi. In pratica soltanto se dovesse avvenire una calamità naturale Un consiglio che è andato per le lunghe anche se in linea di massima tra i partiti era stata raggiunta un’intesa che prevedeva di chiudere ed esaminare tutte le proposte di delibere nella prima seduta che era stata convocata nella prima decade del mese di maggio. Nonostante quella intesa però il consiglio è andata avanti, tra un rinvio ed un altro, fino ad oggi. Difficile pensare che questi ripetuti rinvii possano derivare dalla opportunità di incrementare ulteriormente le indennità di presenza da parte di alcuni consiglieri. Se dovesse comunque andare deserta anche la seduta odierna è chiaro che si instaurerà un contenzioso tra la cooperativa canicattinese ed il comune che sarà chiamato a pagare non soltanto il debito fuori bilancio riconosciuto ma anche le spese legali derivanti processo. S.Mi.
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