CALTANISSETTA. Presi a bastonate per strada senza un perché. Notte da dimenticare per tre cittadini del Pakistan aggrediti nel corso di quella che ha tutta l’aria di essere una ronda notturna di stampo razzista. A distanza di pochi minuti l’uno dall’altro sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia e tutti indistintamente hanno dichiarato di essere stati picchiati da sconosciuti, a quanto pare italiani, che scesi da un automobile si sarebbero avventati senza pietà contro di loro usando anche bastoni e spranghe. I tre, al momento dell’aggressione non erano tutti insieme. Pare infatti che uno sia stato preso e picchiato in via Roma, un altro in via Re D’Italia e un altro ancora nei pressi della Badia, fra i rioni Saccara e San Francesco. Un raggio di azione limitato quello scelto dai picchiatori, lunedì nella tarda serata, evidentemente consapevoli del viavai di immigrati per le vie del centro storico.
Le testimonianze dei tre cittadini del Pakistan, arrivati al pronto soccorso del Sant’Elia insieme ad un interprete, sonno perfettamente coincidenti e parlano di una Fiat di colore bianco a bordo della quale erano quattro o cinque uomini. E i segni della violenta aggressione c’erano tutti. Il più grave dei tre ha rimediato una frattura al setto nasale e venti giorni di prognosi. Quest’ultimo avrebbe raccontato di essere stato più volte colpito al volto e di non essere riuscito a scappare fin quando, per fortuna, gli aggressori si sarebbero stancati per poi andare a cercare di localizzare altri extracomunitari per “divertirsi”, così miseramente, altrove riservando la stessa sorte ad altri malcapitati. Per gli altri due pakistani, invece, rispettivamente, dieci e sette giorni di prognosi, per contusioni e traumi alle costole, al torace, e agli arti. Al pronto soccorso del Sant’Elia sono arrivati visibilmente sconvolti e nessuno di loro riesce a spiegarsi il perché di tanto accanimento visto, per altro, che non avevano mai visto o conosciuto i loro aggressori.
Le descrizioni fornite però, anche grazie all’aiuto dell’interprete, sono molto precise e quindi potrebbero essere utili agli investigatori per risalire agli artefici della vile scorribanda notturna. Dettagli utili potrebbero essere quelli relativi all’automobile il cui ritrovamento potrebbe già determinare una pista per individuare gli aggressori. E non sono pochi i cittadini che si erano accorti di un’utilitaria sospetta che già domenica mattina sarebbe stata vista aggirarsi per le vie del centro con a bordo cinque individui. I tre pakistani, al di là del tipo e del colore, non sono stati in grado però di fornire il numero di targa utile a risalire al proprietario e a chi lunedì sera lo accompagnava nel raid teppistico perpetrato nelle vie del centro in zone scarsamente illuminate e non monitorate da impianti di videosorveglianza.
L’episodio, a dir poco inquietante, non trova riscontri nelle cronache del capoluogo dove l’accoglienza per gli extracomunitari in genere non è mai venuta meno. Lo testimoniano le aperture di comunità e di centri sparsi sul territorio del capoluogo, e anche della provincia, dove gli extracomunitari richiedenti asilo – come lo sarebbero i tre pakistani pestati a sangue – trovano quotidianamente vitto e alloggio e grande umanità dagli operatori sociosanitari. Probabile che possa trattarsi dell’azione di alcuni balordi che potrebbero anche non essere nisseni.
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