MUSSOMELI. Il primo bene confiscato alla mafia presto tornerà utile alla comunità mussomelese e non solo: sarà trasformato in un centro di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani, il primo in tutto il Vallone. L’impianto per la fabbricazione del calcestruzzo di proprietà della famiglia Frangiamore era stato confiscato diversi anni fa dall’autorità giudiziaria, in seguito ad una condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso. Il bene venne poi ceduto dall’Agenzia Nazionale per la confisca dei beni al Comune di Mussomeli, oggi la struttura è oggetto di un ambizioso progetto che tornerà utile non solo a Mussomeli ma anche ai vicini comuni di Acquaviva Platani, Campofranco e Sutera. Il progetto in questione difatti prevede la metamorfosi della struttura da ex impianto di calcestruzzo a centro di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani, il primo nel territorio del vallone. I quattro comuni avrebbero cosi l’opportunità di incentivare la raccolta differenziata a beneficio dell’intera comunità, trasferendola successivamente nel nuovo impianto adibito allo stoccaggio dei rifiuti. Inoltre all’interno della proprietà sarebbe anche possibile per i quattro paesi del nisseno adibire uno spazio per il parcheggio dei mezzi che verranno utilizzati per raccolta dei rifiuti. La realizzazione dell’impianto inoltre riporterebbe alla normalità la questione legata appunto allo stoccaggio dei rifiuti urbani, sempre in aumento nelle città come nei piccoli comuni. Normalità che al momento sembra essere non ancora vicina per Mussomeli dopo il guasto di un mezzo autocompattatore. Mezzo quest’ultimo noleggiato dopo che un altro autocompattatore, stavolta di proprietà dell’Ato, aveva subito un grave danneggiamento al motore. I barlumi di speranza riguardano le rassicurazioni fornite dal commissario straordinario dell’Ato Ambiente, Vella, che ha da poco firmato la proroga dei contratti a sei lavoratori stagionali. Questo consentirà la piena operatività del servizio di raccolta della spazzatura in città. Tra l’esiguo personale comunale ed il numero per nulla imponente dei contrattisti in forze, la città, senza l’apporto degli stagionali, appare agli occhi di tutti non pulita. L’ex impianto di calcestruzzo non è l’unico bene ad essere stato confiscato alla mafia a Mussomeli. Alcuni anni fa, infatti, dopo regolare condanna venne sequestrato un appartamento di proprietà del mussomelese Lucio Adamo, sito nei pressi della Chiesa della Trasfigurazione. Il bene per ritardi probabilmente burocratici non è ancora stato ceduto dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati al Comune di Mussomeli. Qualora ciò dovesse avvenire l’amministrazione comunale sarebbe pronta a trasferirvi gli uffici dell’Agenzia dell’Entrate.