SERRADIFALCO. «Nel caso si dovessero ritardare ancora gli interventi, previsti in una mia ordinanza del febbraio scorso, necessari a far rientrare l’emergenza, saranno assunti tutti gli atti consequenziali». Così il sindaco Giuseppe Maria Dacquì, che probabilmente pensa a una denuncia per inosservanza del suo provvedimento, nell’apprendere della nuova lagnanza per la fuoriuscita di percolato dalle discariche dismesse di contrada Martino. A lanciare il grido d’allarme, a meno di tre mesi di distanza da quello precedente, è ancora l’allevatore Gianni Butticè, i cui terreni confinano con i siti. Il quale rincara la già pesante dose. Innanzitutto, affermando che il presunto inquinamento della zona, «dopo avere interessato gli animali che pascolano nella zona, sta adesso colpendo anche gli esseri umani». Secondo il sessantaduenne imprenditore, infatti, «il cattivo odore che emana il percolato è così persistente da provocare nausea e vomito e così forte da giungere anche alla vicina, in linea d’aria, Montedoro». Butticè, quindi, lamenta che «nonostante i proclami emessi e gli impegni assunti all’epoca, il percolato non soltanto è ancora lì, ma è addirittura aumentato, continuando a invadere e, quindi, a inquinare terreni e corsi d’acqua».
Comunque sia, il sindaco Dacquì spiega i motivi per cui attenderà ancora una settimana prima di assumere i non meglio «atti consequenziali» annunciati. «Il commissario straordinario della Srr, da me raggiunto telefonicamente - chiarisce - mi ha informato che la messa in sicurezza delle due discariche dismesse dell’Ato Cl1 era all’ordine del giorno di un’assemblea svolta lunedì sera. E che l’argomento, però, non era stato trattato a causa del protrarsi della discussione su precedenti punti all’ordine del giorno: le modalità di prosecuzione del servizio di nettezza urbana sino a settembre, in attesa dell’avvio della Srr, e i contratti di lavoro dei dipendenti. Su mio invito, il commissario ha però assicurato che convocherà una nuova riunione con all’ordine del giorno le discariche di Serradifalco tra martedì e mercoledì della prossima settimana. È necessario, infatti, richiamare sul problema l’attenzione di tutti i comuni che compongono la società d’ambito, non fosse altro che, avendo utilizzato le discariche, sono tenuti alla loro gestione ”post mortem”».
Caricamento commenti
Commenta la notizia