MUSSOMELI. La coalizione di governo sconfitta sulla vendita degli immobili. L'opposizione, nel corso dell'ultima seduta del Consiglio, è riuscita a far passare un emendamento che di fatto "stralcia" tre strutture dall'elenco già compilato: dopo questo atto, su tre edifici, un capannone a fianco il Mattatoio, la palestra di viale Olimpia, ed un appartamento in via Toniolo, l'ente sarà costretto a rimuovere il cartello "vendesi". Per l'opposizione una soluzione saggia e di buonsenso, per l'Amministrazione invece un errore madornale. Depennare i tre immobili dalla lista equivale- secondo la coalizione al governo- a tagliare dal Bilancio di previsione 688 mila euro di entrate. Cifra ovviamente virtuale, ma sulla quale la Giunta puntava molto per chiudere i conti. "Ora- ha infatti minacciato dal suo banco il sindaco rivolgendosi agli scranni dell'opposizione- dovete assumervi le vostre responsabilità". Pronta la reazione di Toti Nigrelli del Gam, che ha accusato Calà di "terrorismo psicologico" ai danni del Consiglio comunale. I motivi che hanno spinto l'oramai ex minoranza allo stralcio degli immobili sono stati argomentati in aula: per la Palestra è stato spiegato che sarebbe stato un errore venderlo sia per la penuria di impianti sportivi in città che per la presenza, sul tetto della struttura, di un impianto fotovoltaico comunale; sull'appartamento di via Toniolo, che fino a poco tempo fa ospitava il consultorio familiare, l'opposizione ha difeso la propria scelta con l'ipotesi di utilizzarlo per trasferirvi uno dei tanti uffici governativi o regionali allocati in edifici privati; infine, sul capannone di contrada Indovina, è stato rievocato il contenzioso ancora aperto tra il Comune e i privati che anni fa comperarono l'ex Mattatoio cittadino. Da fonti invece al'Amministrazione si fa sapere che sul capannone era in corso una trattativa di vendita con la stessa società che ha acquistato il Macello. Trattativa che adesso è destinata a saltare. Insomma, quanto basta per accendere un'aula diventata una polveriera. La riunione di martedì sera non è stata infatti immune da momenti di forti contrapposizioni e tensioni.