RAGUSA. Operazione dei carabinieri di Ragusa nei confronti di 49 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e concorso in detenzione di armi e droga. I militari hanno notificato un provvedimento di "informazione di garanzia e avviso alla persona sottoposta alle indagini di chiusura delle indagini preliminari" emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.
L'inchiesta, denominata “Pentagono”, avviata dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Modica ha consentito di scoprire una pericolosa gang criminale a Scicli inserita a pieno titolo in una più vasta e articolata rete del narcotraffico che operava tra la provincia di Ragusa, Catania e Napoli. Gli investigatori hanno ricostruito collegamenti, ruoli e funzioni di capi e gregari di una vera e propria organizzazione militare dedita allo smercio di ingenti quantitativi di hashish e cocaina sequestrati in varie operazioni dei Carabinieri sin dal 2007.
C'erano anche tre giovani casalinghe, imparentate tra loro, nell'organizzazione di narcotrafficanti. Le donne si occupavano della contabilità, effettuando i pagamenti per l'acquisto della droga anche con vaglia postali fino a cinquemila euro. Alla guida del clan un netturbino di Scicli; insieme ad un imprenditore edile incensurato, anche lui di Scicli, era, secondo l'accusa, il punto di riferimento per lo spaccio della droga. I due insospettabili, di 45 e 46 anni, non immaginavano d'essere finiti nel mirino dei carabinieri che hanno raccolto prove a loro carico con intercettazioni e pedinamenti nell'ambito dell'operazione antidroga "Pentagono".
Il grosso giro di spaccio era strutturato in tre organizzazioni che operavano a Napoli, Catania e nel ragusano. Scicli era il quartier generale dell'organizzazione iblea composta da 16 persone; altri 9 complici a Catania svolgevano il ruolo di da anello di congiunzione con il gruppo di Napoli.
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