CALTANISSETTA. Cinque sospetti pusher tornano in Tribunale. Perché accusati di spaccio di hashish. Imputazione che pende sul loro capo sull’onda del coinvolgimento nell’operazione antidroga dei carabinieri ribattezzata «Elite». A loro carico, eccezion fatta per un giovane, la procura ha chiesto l’affermazione di responsabilità. Con pene variabili da un minimo di nove mesi ad un massimo di oltre sette anni. E fanno da contorno proposta di multa particolarmente ”salate” che vanno oscillano da milleduecento euro ad undicimila euro. Più in dettaglio la condanna più severa, ovvero 7 anni e 4 mesi, è stata sollecitata a carico del trentenne Antonio «Tony» Ferdico. Seguono, per entità della proposta, il padre, l’ambulante quarantasettenne Francesco Paolo Ferdico con 6 anni e 8 mesi; il ventinovenne Alessio Cataldo Biancheri con 4 anni e 6 mesi e la ventitreenne Emanuela Bonomo con 9 mesi. Unica richiesta assolutoria, perché «il fatto non sussiste», è stata avanzata per la posizione del ventunenne Maicol Amico. Questo il quadro che il pm Stefano Luciani ha prospettato al tribunale (presieduto da Antonio Napoli) dopo avere ottenuto l’ammissione, agli atti del procedimento, di intercettazioni ambientali che documenterebbero un paio d’incontri tra i due Ferdico con un sospetto uomo di Cosa nostra già condannato in questo stesso procedimento. Domani tocca al collegio di difesa, ovvero gli avvocati Massimiliano Bellini, Maria Francesca Assennato, Francesco Augello e Gianluca Amico, replicare alle conclusioni della procura prima che il tribunale si ritiri in camera di consiglio per emettere la sentenza a carico dei cinque imputati. Vi. F
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