CALTANISSETTA. Sembra avere imboccato un tunnel senza uscita la vertenza della Scat, la società che gestisce il trasporto pubblico urbano. Il blocco dei bus ormai si protrae dal 7 aprile ma da qualche giorno sia sui mezzi che nei tabelloni orari delle fermate capeggiano i manifesti a lutto. Iniziativa che ha suscitato parecchia curiosità anche se gli effetti sono stati modesti. "Stiamo lottando - vi è scritto - per i nostri e vostri diritti, siamo anche noi cittadini nisseni. Chiediamo ciò che ci spetta e che spetta a tutti i cittadini, lottiamo per la nostra e per la vostra dignità, abbiamo undici stipendi arretrati e non è più possibile erogarvi il servizio a nostre spese". La vertenza, però, non fa registrare passi avanti e adesso si spera unicamente nella mediazione del Prefetto in contatto con la Regione per lo sblocco dei primi due trimestri di contributi, mentre fra i lavoratori cresce la disperazione. Ieri c'è stato l'ennesimo tentativo di incontrare il sindaco per capire se l'anticipazione comunale da centomila promessa nell'ultimo vertice sia stata accreditata sui conti correnti della cooperativa. L'incontro è saltato per l'assenza del sindaco. L'indifferenza delle istituzioni territoriali è stata evidenziata dalla cooperativa sociale Etnos che ha espresso solidarietà alla Scat ed ha organizzato una manifestazione per questa mattina in piazza Garibaldi. «Sperando - ha scritto il legale rappresentante della Etnos Fabio Ruvolo - che alla nostra iniziativa seguano manifestazioni di solidarietà da parte di altre realtà sociale del territorio una rappresentanza dei soci della cooperativa e di alcuni beneficiari dei servizi, scenderà in piazza offrendo ai manifestanti alcuni dolci». E di amarezze i lavoratori della Scat ne stanno ingoiando parecchie. Le ultime ieri mattina quando una pattuglia della polizia municipale ha multato per l'ennesima volta i tre pullman fermi in piazza Garibaldi. «Al danno si aggiunge la beffa» ha dichiarato visibilmente risentito Carlo Messina della Uil Trasporti (oltre che dipendente della Scat) che ieri avrebbe voluto organizzare il secondo "tour" per le vie del centro (dopo quello di sabato che ha paralizzato il traffico) iniziativa poi accantonata per mancanza di carburante. Proprio l'impossibilità di far fronte alle spese per l'acquisto del carburante per rifornire i mezzi è all'origine di questa prolungata protesta con la cencellazioni di tutti i servizi compresi quelli speciali per il cimitero (lunedì, giovedì e sabato) e il mercatino settimanale del sabato. Soppresse anche le corsette scolastiche per gli studenti delle zone periferiche. Insomma una situazione vicina allo sfascio con ventotto dipendenti a secco di stipendi dal giugno 2013 del quale hanno ricevuto solo un acconto; avanzano anche tredicesima e quattordicesima.
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