MUSSOMELI. «Si sono fidati davvero di una parola? Se tanto mi da tanto comincio a dubitare dell’intero impianto della proposta, ed inizio a preoccuparmi del futuro del presidio». La notizia sulle scelte dell’Assessorato alla Salute che ha di fatto deciso il taglio dei posti letto in Pediatria, suscita il commento amaro e caustico del presidente del Consiglio Mario D’Amico. Una chiosa diretta al sindaco Salvatore Calà e ai rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil che avevano accolto entusiasti le rassicurazioni del commissario dell’Asp Giorgio Santonocito, che aveva promesso che nessun posto letto di Pediatria sarebbe stato toccato dal piano di riconversione regionale. Promesse smentite però dal documento ufficiale trasmesso dall’ufficio dell’assessore al presidente della VI Commissione Sanità, come rivelato ieri dal Giornale di Sicilia. «Credo - rimprovera il presidente D’Amico - che sia stata abbassata la guardia troppo presto, sarebbe stato necessario restare vigili e soprattutto non rompere il fronte unitario a difesa dell’ospedale». D’Amico lancia un velato “j’accuse” al primo cittadino e ai vertici della “triade” sindacale: «Non so a chi abbia giovato creare malumori. Bisognava continuare a discutere assieme. Invece non ho capito la scelta di staccarsi dal comitato unitario; non ho capito perché ad un certo punto il sindaco e le tre organizzazioni hanno sentito il bisogno di non coinvolgere più il presidente del comitato e il presidente del Consiglio. Perché le sigle sindacali hanno preferito fare degli incontri in momenti diversi? Insomma, a chi ha giovato rompere il movimento unitario? Qualcuno lo deve chiarire. Questo risultato non depone a favore loro. Sono fiducioso che il problema si risolverà, ma debbo ammettere che sono parecchio preoccupato». Critico anche il giudizio di Ciccio Amico, portavoce del comitato «Giù le mani dall’ospedale». «Non voglio crede alla notizia che Pediatria perderà alla luce delle rassicurazioni del sindaco e dei sindacati. Non penso che siano stati così ingenui da farsi dare delle garanzie solo a parole senza guardare i documenti. Se la notizia fosse confermata sarebbe motivo di dispiacere, perché mi sono battuto tanto per mantenere i posti letto. Cedo che troppo presto si sia liquidato il comitato ed il movimento. Un movimento che servirebbe non solo per difendere l’ospedale ma anche come strumento di lotta per tutte le problematiche del nostro territorio. Sono pronto a riprendere l’ascia di guerra per riconquistare i due posti letto persi da Pediatria, a costo di toglierli alla Chirurgia, per il bene pure di quest’ultimo reparto, il cui aumento dei posti, in base agli indici occupazionali, potrebbe risultare deleterio».