CALTANISSETTA. Scatta una super perizia sul tragico incidente all'elisoccorso del 118 che tre anni fa è partito dal «Sant'Elia» ed è poi precipitato al suolo nelle campagne di Mineo. Lo ha disposto ieri il gup di Caltagirone, Salvatore Aquilino, che ha accolto le richieste della difesa dell'unico imputato, l'esperto pilota quarantottenne Luca Troja, nei confronti del quale la procura calatina ha ipotizzato i reati di omicidio colposo e lesioni colpose aggravate.
È nella forma dell'incidente probatorio che la consulenza sarà effettuata. Il giudice, ieri stesso, ha incaricato un ufficiale dell'aeronautica militare che dovrà rispondere ad alcuni quesiti legati alla condotta del pilota stesso e sul funzionamento dei dispositivi elettronici e meccanici dell'elicottero. Le verifiche tecniche saranno eseguite alla base «Nato» di Sigonella dove il velivolo, sotto sequestro dal momento dell'incidente, è custodito. Le operazioni inizieranno il 22 aprile prossimo e dovranno chiudersi entro una novantina di giorni. È, infatti, di tre mesi il termine entro cui il rapporto dovrà essere consegnato al giudice.
L'ufficiale dell'aeronautica è chiamato a stabilire l'eventuale presenza di responsabilità da parte del comandante dell'elicottero, lo stesso Troja (difeso dall'avvocato Gildo Ursini). Ma dovrà accertare anche alcuni aspetti espressamente tecnici. Periziando i dispositivi tecnologici del velivolo, il funzionamento del pilota automatico e del dispositivo d'allarme e, ancora, del congegno di avvicinamento al suolo che determina una reazione meccanica ed elettronica dei comandi. Questo, sostanzialmente, l'insieme d'interrogativi che l'esperto è chiamato a risolvere. Risposte che potrebbero risultare particolarmente influenti nel procedimento, adesso nella fase dell'udienza preliminare, a carico del comandante dell'elisoccorso.
Nella veste di parte civile si sono costituiti l'anestesista cinquantacinquenne Rita Di Manno (assistita dall'avvocato Ones Benintende) che ha chiamato in causa, in veste di responsabile civile, la «Inaer aviation», una società proprietaria dell'eliambulanza I-Dams. E, ancora l'infermiere nisseno Antonino Giuffrida (assistito dall'avvocato Armando Fantasia). Nella disgrazia ha perso vita il copilota, Sergio Torre, originario di Milazzo. È rimasta pure ferita la pensionata sessantaquattrenne Angela Bonello, la paziente che sarebbe stata colpita da ictus e che stavano trasportando all'ospedale di Messina. Ma lì, nella città dello Stretto, il mezzo del 118 non è mai arrivato. È partito da Caltanissetta la mattina del 9 novembre di tre anni fa. Era una giornata piovosa. Il cielo assai grigio. Condizioni meteo critiche. Ma a meno di metà tragitto, nella campagne di Mineo, s'è interrotto quel viaggio che doveva essere della speranza e che s'è trasformato in viaggio della morte. L'elicottero, in quelle precarie condizioni di visibilità, avrebbe toccato un albero. E in pochi istanti s'è consumata il disastro. È piombato al suolo, finendo in una vallata, trascinando con sé gli occupanti. L'impatto è stato fatale per l'aiuto pilota deceduto all'istante. Gli altri sono rimasti feriti, ma sono sopravvissuti. Equipaggio, medico, infermiere e paziente sono stati soccorsi. Ma per uno di loro, Sergio Torre, non c'è stato nulla da fare. E adesso il procedimento che ne è derivato è approdato a un primo punto di svolta. All'esperto nominato dal giudice il compito di mettere nero su bianco.
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