GELA. Sale la tensione tra i metalmeccanici della Smim che da decenni si sono occupati della manutenzione degli impianti della Raffineria di contrada Piana del Signore. Sono preoccupati dall’atteggiamento della impresa Ergo Meccanica che insieme alla Sicilsaldo si è aggiudicata il contratto quadro della manutenzione all’interno della fabbrica del colosso energetico Eni.
Gli esponenti sindacali di categoria parlano di comportamento antisindacale e annunciano nuove forme di lotta. A rischio occupazione ci sarebbero oltre cento operai i quali, da venerdì potrebbero decidere di incrociare le braccia insieme agli altri lavoratori delle imprese che operano per l’indotto della Raffineria e fare sentire la loro voce con una giornata di sciopero.
Ieri, alcuni lavoratori, hanno incontrato Angelo Sardella (Fim Cisl) e Nicola Calabrese (Uilm Uil). Si sono dati appuntamento sotto le ciminiere a pochi metri dai tornelli d’accesso al petrolchimico per pianificare una eventuale azione di rivendicazione del posto di lavoro. Alla base del disagio ci sarebbe la difficoltà di coinvolgere i vertici della Ergo Meccanica ai tavoli di concertazione. Infatti, per l’ennesima volta, gli stessi hanno disertato il tavolo istituzionale indetto da Graziano Passarello di Confindustria Centro Sicilia, insieme a Sardella, Calabrese, Orazio Gauci (Fiom Cgil) e Giovanni Ascia, rappresentante della società Sicilsaldo.
«La Sicilsaldo ha garantito che assumerà almeno 60 dei 170 lavoratori dell’indotto – spiegano Sardella e Calabrese – . Naturalmente, nella trattativa, hanno compreso le 40 unità provenienti della Cosmi sud di Rocco Fisci le quali sono già operative. La difficoltà – accusano gli esponenti sindacali – è comprendere la strategia che vuole adottare l’altra impresa aggiudicataria del contratto quadro di manutenzione ordinaria. La Sicilsaldo riconosce l’esistenza di un accordo di secondo livello dal momento che dagli atti di gara non emerge alcun riferimento allo stesso. L’associazione temporanea d’impresa Sicilsaldo-Cosmisud raggiungerà entro il mese di aprile il livello occupazionale dichiarato, facendo ricorso all’assunzione del personale momentaneamente fuori dal ciclo produttivo».
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità che i lavoratori da assumere devono poter godere degli accordi di secondo livello riconosciuto negli anni dalle aziende che si sono aggiudicate il contratto di manutenzione meccanica. «Se a giorni non avremo risposte, relativamente anche agli atteggiamenti antisindacali mostrati da qualche azienda – accusa Sardella – si andrà all’assemblea dei lavoratori dell’indotto e non si escludono scioperi anche dei metalmeccanici. La vertenza indotto è attualmente in corso – conclude l’esponente della Fim Cisl – Oggi, abbiamo deciso di incontrare i lavoratori della Smim impianti per informarli di ciò che sta accadendo».
I lavoratori della Smim, ieri mattina, hanno sostato pacificamente e senza creare disagi all’ingresso della Raffineria.