GELA. Avrebbero emesso contrassegni assicurativi per un valore complessivo di trentamila euro. In cambio rilasciavano «post-it» o prestampati reperiti su internet. La presunta truffa coinvolge circa cinquanta automobilisti che in cambio dei soldi ricevevano polizze che si rivelavano scoperte, cioè non pagate.
Si è aperto ieri al palazzo di giustizia di contrada Giardinelli il processo a carico degli agenti assicurativi Rosy Cocchiara e Marco Giarratano. I due sono accusati di truffa. Ai due i magistrati della Procura contestano guadagni illegittimi per quasi trentamila euro, somme che i clienti versavano regolarmente. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la vicenda sarebbe riconducibile all’estate del 2010. Dopo quattro anni la presunta truffa è finita davanti al giudice del tribunale. I due imputati sono difesi dagli avvocati Dionisio Nastasi e Giuseppe Iannello. La giovane assicuratrice, tramite il suo legale, ha preannunciato di voler patteggiare. Gli avvocati delle parti civili, Carmelo Tuccio e Giovanni Cannizzaro, hanno chiesto di chiamare in causa le società assicurative Milano Assicurazioni e Fondiaria Sai, aziende cui avrebbero fatto riferimento i due agenti. Non è stato dimostrato un coinvolgimento diretto delle due società. Tra i legali delle parti civili, ci sono anche Giovanna Cassarà, Giuseppe Cascino, Giacomo Ventura, Riccardo Balsamo, Concetta Di Stefano e Ivan Bellanti. Il giudice Manuela Matta emetterà le prime decisioni sulle richieste già alla prossima udienza.
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