RIESI. Truffa, tentata truffa e falso. Sono le imputazioni a carico di una coppia di Riesi che avrebbe raggirato alcune compagnie assicurative simulando incidenti di tipo domestico o infortuni vari. I due Filippo D. e Giuseppina F. (assistiti dagli avvocati Vincenzo Vitello e Carmelo Terranova) sono chiamati sul banco degli imputati sulla scia di una indagine dei carabinieri che avrebbe finito per smascherare marito e moglie.
Sono tre le compagnia assicurative che avrebbero fatto le spese di quei sospetti falsi incidenti. Con ognuna di queste i due avevano stipulato polizze infortuni personali. Il punto di partenza per mettere in atto quello che poi si sarebbe trasformato in un vero e proprio «affaire». Almeno secondo la tesi accusatoria. E nell’arco di un paio di anni avrebbero incassato oltre dodicimila euro denunciando disgrazie che in realtà - è la tesi della procura nissena - non si sarebbero mai verificate. Solo frutto di fasulle costruzioni per intascare quattrini. E per più volte lo stratagemma avrebbe funzionato. Consentendo alla coppia d’incamerare un bel po’ di soldi grazie a presunte false cadute lungo scale o in strada e altre disavventure su questa falsa riga. Perché le pratiche liquidatorie andassero in porto, però, avrebbero presentato certificazioni mediche che loro stessi - è quanto ha ipotizzato l’accusa - avrebbero falsificato. La vicenda è venuta a galla quando le compagnie assicurative si sono mosse, chiedendo chiarimenti ai medici che in teoria avevano firmato le certificazioni alla base delle pratiche di risarcimento. Da quel momento in poi si è aperto uno scenario a tinte fosche. Durante le indagini i carabinieri hanno pure sequestrato alcuni pc e diversi incartamenti.