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San Cataldo, cassonetti troppo lontani: sconto sulla Tarsu

SAN CATALDO. Hanno ottenuto giustizia i responsabili dei comitati di quartiere, Michele Falzone, dell’associazione «Madonna delle Grazie» e Vincenzo Amico presidente dell’associazione «Gabbara 22», i quali da tempo si battevano per far pagare agli abitanti delle due zone, una tassa dei rifiuti meno «salata».
I due quartieri non sono raggiunti dal servizio di rimozione rifiuti, ma, nonostante ciò, una vecchia delibera comunale, costringeva circa cento nuclei familiari a pagare l’intero importo della bolletta della Tarsu. Durante l’ultima seduta, il consiglio comunale ha abrogato la vecchia delibera e coloro che abitano oltre i 500 metri dal punto di raccolta rifiuti, dovranno soltanto pagare il 40 per cento dell’importo dell’imposta. Falzone ed Amico, qualche mese fa, avevano incontrato l’ex sindaco Francesco Raimondi, al quale avevano illustrato l’enorme disagio degli abitanti delle zone periferiche cittadine non raggiunte dal servizio di rimozione rifiuti, i quali devono trasportare con la loro vettura i rifiuti fino al cassonetto più vicino.
Il sindaco, si era impegnato ad effettuare uno sconto sulla tassa, al fine di andare incontro alle esigenze dei cittadini. Qualche settimana dopo il primo cittadino, rassegnava le dimissioni, lasciando gli abitanti dei due quartieri nell’incertezza. I due rappresentanti di quartiere non si sono arresi ed hanno contattato diversi consiglieri comunali, che rendendosi conto del problema, due giorni fa hanno abrogato la vecchia delibera.
«Apprezziamo il gesto del consiglio comunale, che ha riportato serenità tra gli abitanti dei due quartieri - dice Michele Falzone - non si poteva chiedere un tributo per un servizio mai erogato ai cittadini i quali oltre al danno di trasportare i sacchetti dell’immondizia in auto, subivano la «beffa» di una tassa da pagare per intero per la rimozione dei rifiuti. Sembrava un romanzo «Pirandelliano», dove i cittadini dovevano pagare per il lavoro svolto da loro stessi. La nostra è stata una battaglia giusta portata avanti nell’interesse di centinaia di cittadini ed i fatti ci hanno dato ragione. Proseguiremo a batterci se riscontreremo altre ingiustizie a danno degli abitanti delle nostre zone».

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