GELA. Il personale infermieristico del presidio ospedaliero «Vittorio Emanuele» è allo sbando. Da quasi sei mesi manca la figura del coordinatore e si attende la nomina del nuovo. Il direttore sanitario dell’Asp, Lorenzo Lupo, aveva cercato di porre rimedio avviando un turnover tra i dipendenti in possesso dei requisiti. Il tentativo è miseramente fallito dopo appena una settimana dal suo inizio. Cosi da un mese si attende una nuova assegnazione per porre fine alla mancanza dell’importante figura di coordinamento.
Lo stesso manager era stato costretto a revocare il provvedimento. Per giungere alla definitiva nomina bisognerà attendere l’insediamento del neo direttore generale, Ida Grossi. Toccherà al neo manager mettere la parola fine alla questione, indicando il sostituto di Giuseppe Eterno, il coordinatore che ha lasciato la poltrona vacante per avere raggiunto i limiti penistici.
«Gli spostamenti sono di stretta competenza dei direttori sanitari – spiega Giorgio Santonocito, ormai ex commissario straordinario dell’Asp - . Il dottore Lupo ha visto che il provvedimento non ha funzionato e quindi è stato costretto a revocarlo. Ho in atto un’operazione più complessa che consentirà di assegnare tutte le figure. Lunedì – ricorda - c’è stata la nomina del direttore generale. A Ida Grossi consegnerò il lavoro fino a qui svolto. Non sarebbe corretto fare nomine nei miei ultimi giorni di mandato».
Il provvedimento del direttore Lupo, del 24 febbraio scorso, aveva permesso di assegnare l’incarico solo a Luigi D’Aparo, uno dei tre infermieri designati a coprire per sei giorni la figura di responsabile infermieristico. Era stato individuato insieme a Angelo Ietro e Rocco Catalano.
Sulla vicenda era intervenuto anche il segretario provinciale della Cisl, Salvatore Russello, criticando la decisione del management dell’Asp di ricorrere ad una turnazione del personale invece di garantire la nomina del coordinatore infermieristico ricorrendo alla graduatoria dei partecipanti al bando di assegnazione. Lo stesso Russello aveva denunciato che i coordinatori designati appartenevano a segreterie e direzioni sindacali. Dopo le pesanti accuse era arrivato il provvedimento di revoca degli incarichi.
Il bilancio è che il personale infermieristico del presidio ospedaliero continua a non avere una figura di riferimento a discapito dei servizi resi e dell’organizzazione di lavoro.