CALTANISSETTA. Il segretario generale della Cisl Gianfranco Di Maria torna alla carica ed esorta il sindaco Michele Campisi a compiere l'ultimo atto prima della fine del suo mandato, con la stabilizzazione del personale precario. Nei giorni scorsi la giunta comunale presieduta dal sindaco Michele Campisi ha approvato la proposta di delibera che proroga i contratti dei precari fino al mese di dicembre prossimo, contrariamente a quanto richiesto dal sindaco che nelle more dell'iter di stabilizzazione del personale precario chiede la proroga dei contratti fino al 2016. Nei giorni scorsi anche il presidente del consiglio Calogero Zummo aveva convocato una conferenza di capigruppo proprio per discutere sull'argomento relativo ai lavoratori precari ex Asu e Puc del comune in relazione alla legge regionale che prevede la stabilizzazione del personale in scadenza con un contratto di prosecuzione del rapporto di lavoro fino al mese di dicembre del 2016. Complessivamente si tratta di 37 lavoratori con contratto a termine. Qualche anno addietro la giunta aveva anche approvato nell'ambito del documento di programmazione del fabbisogno del personale, la stabilizzazione di tutto il personale precario, il cui provvedimento restava sempre subordinato al finanziamento della Regione. Da allora però l'iter non è stato mai avviato. Adesso ritorna il sollecito del sindacato. «La sollecitazione - scrive Di Maria - trae origine anche dalla considerazione che questa amministrazione è a fine mandato. E ritengo che tale evento per nulla imprevisto ed imprevedibile non può e non deve costituire motivo per procrastinare la questione e non dare risposte in ordine alle richieste avanzate da questa organizzazione sindacale e precisamente l'avvio del nuovo iter per la stabilizzazione dei contratti al 31 dicembre del 2016. Sono convinto - conclude - che l’amministrazione, prima della fine del mandato porrà in essere gli atti richiesti». L'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori PUc ed ex Asu, mantenendo invariato l'attuale numero di ore lavorative, non dovrebbe incrementare il costo che attualmente sostiene l’amministrazione che resta a carico della Regione, mentre è a carico del Comune il rimanente venti per cento necessario per consentire la interazione oraria di altre due ore settimanali, da 24 a 30. S.Mi.