GELA. Quando mancano 90 giorni dall'entrata in vigore dell'approvata riforma sui consorzi di bonifica in Sicilia, quello della fascia Sud di Caltanissetta, cioè il n.5 di Gela, è ormai nel caos, senza soldi, con dighe interrate e campagne senza irrigazione. Lo denunciano i lavoratori di un folto gruppo sindacalizzato, i quali accusano i dirigenti dell'ente di avere attuato una gestione fallimentare, di avere corrisposto con ritardi notevoli gli stipendi e persino di emettere Cud 2013 falsi, dato che attestano in favore dei dipendenti precari, pagamenti di salario mai avvenuti.
La situazione riguarderebbe 24 dei 40 Lavoratori socialmente utili (Lsu) in servizio dal '97, ai quali il Consorzio dovrebbe ancora retribuire le mensilità di ottobre e novembre 2013 e delle relative quote di Tfr. Niente stipendi invece dall'inizio del 2014, sia per i precari che per i dipendenti a tempo indeterminato, in totale un centinaio di persone, perchè dalla Regione non arrivano i fondi necessari. I lavoratori hanno perciò dichiarato lo stato di agitazione, chiedendo un incontro urgente con il vertice del Consorzio, mentre i dirigenti regionali e nazionali del sindacato hanno sollecitato un confronto con dirigenti e amministratori del governo regionale, fissato per il prossimo lunedì a Palermo. Se dal confronto non dovessero scaturire esiti favorevoli, le maestranze si sono dette pronte a presidiare simbolicamente gli uffici di via Marcoli, a Gela.