CALTANISSETTA. Al via a Caltanissetta, davanti al Gup David Salvucci, l’udienza preliminare per il nuovo filone d’inchiesta sulla strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della sua scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Il rinvio a giudizio è stato chiesto dalla Procura di Caltanissetta, per Salvatore Mario Madonia (58 anni), Giuseppe Barranca (58 anni), Cristofaro Cannella (53 anni), Cosimo Lo Nigro (46 anni), Giorgio Pizzo (52 anni), Vittorio Tutino (48 anni), Lorenzo Tinnirello (54 anni), il pescatore Cosimo D’Amato (59 anni) e per il pentito Gaspare Spatuzza.
I nove imputati, sono accusati a vario titolo, di strage aggravata e continuata in concorso, devastazione, detenzione, fabbricazione, porto e cessione di esplosivi. Secondo l’accusa, la famiglia mafiosa di Brancaccio, nell’attentato del 23 maggio 1992, avrebbe ricoperto un ruolo attivo.
La decisione di uccidere Falcone, emerse – sottolinea la Procura - nel corso di una riunione della commissione provinciale, presieduta da Totò Riina, risalente al dicembre del 1991, durante la quale Cosa nostra diede il via alla stagione stragista. Il giudice palermitano, sarebbe stato eliminato per avere, con la sua attività giudiziaria prima al Tribunale di Palermo e successivamente come Direttore Generale dell’Ufficio Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia, messo in pericolo la sopravvivenza della stessa organizzazione criminale.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Flavio Sinatra, Piera Farina, Luca Cianferoni, Giuseppe Dacquì, Vincenzo Vitello, Enrico Tignini, Barbara Amicarella, Salvatore Petronio, Corrado Sinatra e Valeria Maffei.
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