CALTANISSETTA. Sul suo capo pende un ordine di carcerazione emesso dalla procura nissena. Provvedimento restrittivo, cumulativo, che affonda le radici in un paio di disavventure giudiziarie - una in città, l’altra nell’Agrigentino - da cui ne è uscito in entrambi i casi con l’affermazione di responsabilità. Destinatario dell’ordine detentivo, che per il momento rimane sospeso, è l’autista cinquantaduenne Filippo Virzì (difeso dall’avvocato Davide Anzalone). A suo carico sono divenute definitive due condanne legate a differenti truffe. Una messa a segno in città, l’altra ad Agrigento. Per quest’ultima proprio in questi giorni la corte d’Appello di Palermo, competente dal punto di vista territoriale, ha confermato la pena a otto mesi a carico di Virzì. Questa sua parentesi processuale è legata ad un imbroglio di cui ne ha fatto le spese un autosalonista di Favara. Lì il nisseno s’è presentato otto anni addietro, insieme ad altri complici, per acquistare auto. E così è stato. Per il pagamento è stato poi pattuito il pagamento attraverso finanziamento. Ma per chiudere la pratica, poi accolta, è stata presentato un documento d’identità che riportava la fotografia dello stesso Virzì, mentre le generalità erano state falsificate. E, secondo un copione già visto più volte, di quel fido ottenuto non è stato poi restituito un solo euro. Per questo, poi, Virzì ha rimediato la pena ad otto mesi.
Ma v’è un’altra condanna, in questo caso ad un anno e sei mesi, che è divenuta definitiva nei confronti dello stesso autista. È la stessa che nel giugno dello scorso anno gli è stata inflitta dalla corte d’Appello nissena, perché riconosciuto colpevole dei reati di falso, truffa, ricettazione e uso di sigilli dello Stato. Virzì ha acquistato un ciclomotore in una concessionaria di moto della città. Pure in questa circostanza ha chiesto di pagare con un finanziamento. E per istruire l’incartamento ha consegnato al commerciante la fotocopia di una patente di guida poi rubata nel Napoletano. Quel documento riportava ancora la sua foto ma generalità fasulle, addirittura di una persona invalida). Ora le due condanne sono finite al centro di un ordine di carcerazione. ma Virzì potrà chiedere un programma alternativo alla detenzione.
VI. F.
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