SAN CATALDO. Una giornata all’insegna dello sport e dell’amicizia. Quel lato più nobile dello sport che unisce tutti, senza distinzioni di razze e di colori. E’ ciò che hanno vissuto le centinaia di sancataldesi ma anche i cinquanta immigrati presenti in città domenica pomeriggio, in occasione del match casalingo tra la Sancataldese e il Rocca Di Caprileone.
A vincere non è stata solo la squadra di casa, che comunque ha giocato una partita entusiasmante. Ha vinto l’uguaglianza. Ha vinto lo sport. Se alla vigilia dell’arrivo dei cinquanta immigrati c’erano stati tanti “musi lunghi” tra qualche politico, presidenti di alcuni associazioni e famiglie preoccupate, adesso, dopo le belle parole pronunciate dal prefetto Carmine Valente che ha accolto i cinquanta richiedenti asilo politico, questi ultimi hanno ricevuto un’accoglienza, se è possibile, ancora più bella. Quella dei ragazzi del “Commando Neuropatico”, storico gruppo di tifosi, e quella dei tanti appassionati che la domenica non perdono una partita della squadra del cuore. I pakistani e i senegalesi, ospiti dell’Ipab, una volta allo stadio, in un clima di allegria come forse non si era mai visto, hanno imparato i cori dei tifosi e hanno insegnato, a loro volta, canti e balli dei loro paesi di origine. «Da cittadino sancataldese – racconta un giovane, Claudio Mastrosimone – sono molto fiero di ciò che è avvenuto durante la partita allo stadio. La nostra tifoseria ha invitato i ragazzi ospiti dell’Ipab, per la maggior parte pakistani, richiedenti asilo politico, e alcuni senegalesi, a partecipare allo spettacolo che come ogni domenica anima la curva a sostegno della sancataldese, un momento di scambio e di crescita per tutti noi, con sano divertimento e momenti di delirio. Tra canti e risate abbiamo avuto modo di accogliere questi ragazzi provenienti da paesi con culture diversissime dalle nostre dai quali anche noi abbiamo tanto da imparare». Insomma la squadra “verdeamaranto” non avrebbe potuto sperare in un sostegno migliore di quello che domenica ha saputo accompagnare uno dei match più belli di stagione anche per i suoi risvolti sociali.
I cinquanta immigrati, che già sono ospiti da qualche giorno della struttura che in passato accoglieva gli anziani, da parte loro hanno mostrato la loro riconoscenza non facendo mancare gesti di amicizia per la città che li ha accolti.