GELA. Un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque indagati, tre condotti in carcere e due agli arresti domiciliari, è stata eseguita dalla guardia di finanza di Caltanissetta nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Gela su una presunta evasione fiscale da sette milioni di euro. I reati sarebbero stati commessi dal 2007 al 2012 con l'emissione di false fatture a favore di una società operante nel settore della realizzazione di struttura metalliche. Militari delle Fiamme gialle, durante le indagini, avrebbero scoperto una risma di fatture false, particolare che ha dato il nome dall'operazione: 'Stack of paper'. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Gip di Gela, Fabrizio Molinari, su richiesta del procuratore Lucia Lotti e del sostituto Silvia Benedetti, che hanno coordinato le indagini della guardia di finanza. I provvedimenti restrittivi, emessi dal gip Fabrizio Molinari, sono scaturiti da indagini iniziate nel giugno del 2012 su disposizione della Procura di Gela e curate dal sostituto procuratore Silvia Benetti e dal procuratore Lucia Lotti, durante le quali i militari del nucleo di polizia tributaria di Caltanissetta hanno sottoposto ad accertamenti di natura tributaria 11 tra società e ditte individuali di Gela e di Niscemi operanti nel settore della realizzazione di strutture metalliche. Gli investigatori hanno scoperto un meccanismo di fatture false emesse tra il 2007 e il 2012 da parte di numerose società cartiere riconducibili direttamente ed indirettamente agli indagati, che avrebbero attestato prestazioni di servizio o noleggi di attrezzature in realtà inesistenti a favore della società «Metal impianti Srl' di Gela. Sono nove gli imprenditori che sarebbero coinvolti nell'inchiesta, che secondo le accuse sarebbero riusciti, potendo contare in alcuni casi anche su vincoli di parentela e sull'intervento di un noto commercialista di Gela - risultato tra l'altro anche legale rappresentante di una delle società - a sottrarre all'imposizione fiscale un imponibile di oltre 7.000.000 di euro attraverso l'indebita deduzione dei costi, mai sostenuti, rappresentati dalle fatture false. I militari hanno anche accertato un omesso il versamento di Iva per oltre 3.000.000 di euro ed hanno eseguito compensazioni di imposte con crediti inesistenti per oltre 2.000.000 di euro. Durante le ispezioni in una delle società cartiere è stata rinvenuta una vera e propria risma di fatture false precedentemente stampate - da qui il nome dell'operazione, per consentire alla »Metal impianti Srl« di abbattere i ricavi proprio attraverso la deduzione di costi fittizi. Le indagini sono state compiute dal Nucleo di polizia tributaria del comando della guardia di finanza di Gela e dallàaliquota della Guardia di finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Gela. Maggiori dettagli sull'operazione verranno resi noti durante la conferenza stampa organizzata presso gli uffici della procura della Repubblica di Gela alle 10 di mercoledì prossimo.