GELA. Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato all'interno della Raffineria Eni di Gela. La fiamme sono divampate nell'isola «7 Nord» dello stabilimento. Un denso fumo nero ha oscurato il cielo del petrolchimico ed è visibile a chilometri di distanza. Nella Raffineria è subito scattato il piano d'emergenza, con l'intervento dei vigili del fuoco aziendali. Non si conoscono ancora le cause del rogo nè se vi siano feriti.
Non sono stati segnalati feriti. Le fiamme si sono sviluppate nell'impianto Cooking 1 dell'isola «7 Nord» che si occupa della raffinazione primaria del petrolio. Sul posto sono intervenute tutte le squadre dei vigili del fuoco dello stabilimento che hanno ormai quasi del tutto domato il rogo. La raffineria sta continuando regolarmente la produzione, sia pure con una sola delle tre linee a disposizione.
AGGIORNAMENTO DELLE 14.22. Cessata l'emergenza-incendio all'isola 7 nord del petrolchimico Eni di Gela. I vigili del fuoco aziendali sono riusciti, in poco tempo, a spegnere le fiamme e, con il personale di esercizio, a mettere in sicurezza i due impianti, "Topping 1" e "Coking 1", nella cui tubazione di collegamento si era sviluppato il fuoco, a causa di una improvvisa perdita di prodotto idrocarburico ad alta temperatura.
Non si registrano incidenti a persone e i danni alle strutture sono limitati. Ne ha dato notizia la stessa azienda che ha avviato un'indagine interna per accertare le cause dell'incidente e le eventuali responsabilità. Ma l'attività produttiva della raffineria, che da un anno marcia con una sola linea, continua regolarmente. L'incendio, per la tipologia del prodotto, ha fatto sollevare una densa colonna di fumo nero visibile anche a notevole distanza, che ha allarmato l'intera città.
Numerose le telefonate giunte ai centralini delle forze dell'ordine. Mobilitati anche i sindacati e le loro rappresentanze ambientali. L'emergenza scattata dopo l'incendio è stata classificata di livello 2 su una scala di tre. Sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di porto. Il transito sul tratto Gela-Vittoria della "statale" 115 è stato deviato, per quasi un'ora, facendolo defluire attraverso la zona industriale.
In stato di allerta anche il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, e il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Fava, che hanno lasciato la manifestazione degli edili, in contrada Spinasanta, per raggiungere la direzione dello stabilimento e seguire da vicino le operazioni di spegnimento del rogo. Poi tutto è rientrato nella apparente normalità. Ma i sindacati temono che l'unica linea di produzione in attività a Gela possa essere fermata per consentire gli interventi di manutenzione e con essa si fermerebbe anche la raffineria, per un lasso di tempo ancora da stabilire.
ENI: “SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO”. «Non si registrano incidenti a persone e i danni alle strutture sono limitati. Allo stato attuale la situazione è sotto controllo e si conferma che la raffineria è regolarmente in marcia». Lo afferma in una nota l'Eni. «Questa mattina alle ore 10.30 circa, nell'area tubazioni di collegamento degli impianti topping1 e coking1, a seguito di una perdita di prodotto idrocarburico - afferma l'Eni nella nota - si innescava un incendio di limitata entità circoscritto all'area della perdita. La tipologia del prodotto ha fatto sollevare una colonna di fumo nero visibile anche a distanza».
«Le squadre di emergenza della raffineria, oltre a circoscrivere prontamente l'evento - conclude la nota - in meno di una ora domavano l'incendio e mettevano in sicurezza l'area. Pertanto non si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco esterni».
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