CALTANISSETTA. Due avvocati e un terzo imputato ritenuto vicino alle cosche tornano oggi dal Gup. Su loro pende una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per intestazione fittizia di beni. Ipotesi di reato che ruota attorno alla compravendita di un immobile nel rione Santa Lucia che, acquisito attraverso un’asta giudiziaria, sarebbe finito nelle mani di prestanome. Ma il proprietario, secondo la tesi accusatoria, sarebbe stato in realtà lo stesso presunto affiliato a Cosa nostra.
È lo scenario complessivo che i sostituti procuratori Stefano Luciani ed Elena Caruso, nel chiederne l’apertura di un procedimento, hanno tracciato a carico di due professionisti e un terzo imputato finiti al centro di un’indagine della Squadra mobile. Sono i civilisti Leonardo Guida e Giorgio Cannata (assistiti dagli avvocati Giacomo Butera, Rosario Di Proietto, Davide Schillaci e Giuseppe Ferraro) e Giuseppe Dell’Asta (difeso dall'avvocato Dino Milazzo). I loro nomi sono finiti al centro di un dossier tra le pieghe delle indagini per l’inchiesta su mafia ed estorsione della polizia, «Redde rationem». L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI.
Caricamento commenti
Commenta la notizia