CALTANISSETTA. Entro la prossima estate il monumento più antico della città tornerà a pulsare riacquistando il posto che gli compete nella storia e nella cultura cittadina.
Il complesso Santa Maria degli Angeli dove sono in corso gli ultimi interventi (rifiniture più che altro) sarà restituito ai nisseni dopo secoli di abbandono che lo avevano ridotto in condizioni a dir poco disastrose. Per la città sarà una conquista e un evento perché laggiù, in fondo a via Angeli, si sono formati i primi insediamenti abitativi.
La lunghissima fase del restauro, iniziata nel 2009, ormai è alle battute finali: resta da sistemare e illuminare solo il piazzale esterno e da installare l'impianto di climatizzazione, dopodiché il monumentale complesso sarà riaperto e per la città riappropriarsi di un luogo simbolo sarà un momento davvero importante anche perché porterà dietro di se una scia di movimenti destinati a far rinascere una intera zona, dove opera un comitato che lotta da anni per restituire decoro al quartiere più bello e caratteristico del capoluogo. Sia la chiesa Santa Maria degli Angeli, risalente al tredicesimo secolo e forse fra le prime ad essere sorte in città, sia l'annesso convento dei Frati Minori Riformati sono stati salvati dalla distruzione più completa dopo decenni di colpevole abbandono.
Il sito, in fondo a via Angeli, prima adibito a caserma e nel dopoguerra trasformato in sede di una impresa, ha inevitabilmente subito nel tempo mutilazioni e rimaneggiamenti che avevano messo in serio pericolo la stabilità di una chiesa dove un minuzioso lavoro di ricerca ha riportato alla luce resti (monete, anfore e persino scheletri umani) probabilmente del primo insediamento abitativo della città.
Si tratta di resti che potranno essere ammirati. Sono stati spesi oltre quattro milioni e mezzo di euro con fondi della comunità europea successivamente integrati dall'assessorato regionale ai beni culturali e i lavori, anche se lunghi e laboriosi, non hanno mai subito interruzioni. La chiesa, però, non sarà più una chiesa ma verrà trasformata in auditorium per ospitare eventi culturali di un certo livello. L'iniziale idea della Curia di trasformarla in cappella cimiteriale è ben presto tramontata anche perché cozzava con il progetto originario della Soprintendenza.
Pertanto anche il grande quadro di "Santa Maria degli Angeli" scampato miracolosamente alla rovina, resterà nel posto dove viene custodito da un trentennio, il Collegio di Maria in piazza San Domenico. IL capannone antistante la chiesa è stato raso al suolo.
Cambierà destinazione anche il vecchio convento (attaccato alla chiesa) del quale sono pienamente utilizzabili pianoterra e primo piano; sarà destinato a diventare sede definitiva degli uffici della Soprintendenza attualmente ospitati in locali presi in affitto nell'ex Palazzo delle Poste in via Crispi. L'orientamento della Soprintendenza, manifestato in altre circostanze, ha trovato conferme negli ultimi tempi. Il convento, com'è noto, è quasi addossato al cimitero e in uno dei cortili è stato ricavato in tutta sicurezza un passaggio per consentire di arrivare alla sommità della cosiddetta "Murra di L'Angili", il costone dove sono sono ancora visibili frammenti del maestoso castello di Pietrarossa crollato nel 1513 in seguito a una devastante scossa di terremoto.
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