MUSSOMELI. Qual è lo stato di salute delle palazzina di via Da Vinci? Qual è il grado di allarme a cui devono fare fronte i residenti? Gli interventi compiuti hanno eliminato i pericoli oppure l'emergenza continua? A un anno dalla grande evacuazione dello stabile dello Iacp, dopo che una frana aveva messo a rischio non solo la stabilità dell'edificio ma la vita stessa dei suoi inquilini, il consigliere Enzo Guadagnino chiede chiarimenti su una vicenda finita nel dimenticatoio. Con essa pure il destino dei residenti del condominio che sono tornati (ma non si capisce se autorizzati o meno) e di quelli che vivono nelle villette sottostanti.
"Oramai- denuncia l'esponente dell'opposizione- qui non si fa vedere più nessuno. Gli ultimi operai arrivati hanno semplicemente tagliato degli spuntoni in ferro. Nel frattempo le piogge continuano a metterci paura". Pare che un fiumiciattolo di acqua, dalle viscere delle palazzine, abbia nel frattempo ripreso a sgorgare dal terreno. Si tratterebbe di una perdita causata dalla rottura di un galleggiante del serbatoio dell'edificio. Nel frattempo i massi ciclopici, posizionati tra le villette e il palazzone, mantengono ogni smottamento. Ma non si sa fino a quando. Guadagnino intanto segnala un nuovo problema, stavolta a una villetta della vicina via Sciascia. "Avevo chiesto al sindaco di realizzare una canaletta per la raccolta delle acque. Non è stato fatto nulla, e oramai la forza dell'acqua sta abbattendo il muro di contenimento della villetta". E di via Sciascia chiusa da un anno, Guadagnino chiede la riapertura. "Se è vero che il movimento della frana si è arrestato, perché non riaprirla? È una strada importante, che servirebbe per la fruizione del campus studentesco".
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