GELA. L’Eni ha assegnato a due imprese gelesi 40 milioni di euro per effettuare nel prossimo triennio lavori meccanici all’interno della Raffineria Gela. La notizia che garantirà la valorizzazione anche delle competenze delle maestranze locali, con conseguenti prospettive di crescita per il territorio, fa quasi eco alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Raffineria Gela, Bernardo Casa, di ritorno dal ministero dell’Ambiente. Parla di «cauto ottimismo per l’avvio entro marzo del progetto della centrale».
«Abbiamo ridiscusso le restrizioni delle emissioni – spiega Casa – forse abbiamo raggiunto un accordo. Il livello emissivo potrebbe essere calcolato sulla percentuale dell’energia elettrica che viene esportata e la percentuale che viene importata. Su questo abbiamo dato la piena disponibilità a collaborare per raggiungere i livelli che ci imporranno. Di certo chiunque vuole investire ha bisogno la chiarezza e la certezza delle norme. Noi vogliamo un’autorizzazione senza se e senza ma. Ricordo che con l’entrata in vigore dell’Aia noi eravamo già in grado di rispettare i limiti emissivi».
Intanto delle sei imprese specializzate che hanno partecipato alla gara milionaria, i contratti quadro per lavori meccanici sono andati alle ditte Sicilsaldo e Ergo Meccanica. Il nome delle due imprese non è stato reso noto dai vertici del colosso energetico Eni il quale assicura «un impegno delle due imprese a valorizzare le competenze delle maestranze locali con conseguenti prospettive di crescita per il territorio. La gara ha avuto luogo secondo le procedure Eni – fanno sapere dall’Eni - che prevedono, per le ditte assegnatarie dei contratti, il rispetto del protocollo di legalità del luglio del 2007 e del protocollo d’intesa siglato in Prefettura di Caltanissetta il 10 luglio del 2012». L’assegnazione dei contratti quadro potrebbe avere maggiore rilevanza con l’avvio dei 700 milioni di euro annunciati dalla Raffineria per riconvertire gli impianti e avviare anche una produzione di gasolio di qualità, come ribadito ieri dall’ad Casa. Abbiamo presentato un progetto prima che la situazione della raffinazione in Italia e in Europa diventasse insostenibile – sottolinea Casa - Noi crediamo in quel progetto. Siamo fiduciosi che riusciremo a portarlo avanti. Purtroppo i meccanismi autorizzativi sono come sempre influenzati da un atteggiamento di negatività da parte del ministero, se riferiti al nostro territorio, anche perché noi invece di smorzare i toni accendiamo i riflettori su Gela parlando con negatività. La burocrazia non compete noi cambiarla. Dobbiamo avere la capacità di dimostrare che i nostri investimenti sono in linea con gli iter e la normativa attuale. Sull’iter autorizzativo legato al rilascio dell’Aia a dicembre ero in una situazione pessimistica. Oggi, invece, sono cautamente ottimista che l’iter autorizzativo sul progetto della centrale si concluda in tempi brevi. Non dovremmo andare oltre il mese. Ne stiamo parlando anche col ministero».