GELA. Il proprietario di una casa di villeggiatura a Gela riconosce tra il materiale di un deposito di rottami il cancello che gli era stato rubato qualche giorno prima e informa i carabinieri, che a conclusione delle loro indagini, hanno proceduto al sequestro dell'impianto di smaltimento, un'area di un ettaro dove erano accumulate 10 tonnellate di materiale ferroso, e alla denuncia alla magistratura di sette persone.
I primi quattro sono i due proprietari del centro di raccolta e smaltimento «B&V Rottami srl» (due fratelli catanesi), l'amministratore unico dell'azienda e il gestore di fatto, che devono rispondere del reato di gestione non autorizzata anche di rifiuti speciali pericolosi. Gli altri tre sono dei pregiudicati per reati contro il patrimonio, dediti alla raccolta di materiale ferroso di sospetta provenienza illecita. Durante le indagini, eseguite con la collaborazione della polizia municipale e di funzionari del settore ambiente della Provincia Regionale di Caltanissetta, i carabinieri li hanno intercettati all'ingresso del deposito dove erano giunti alla guida di piccoli autocarri per «scaricare abusivamente - scrivono in un comunicato gli inquirenti - 10 quintali di materiale ferroso di dubbia provenienza composto da ringhiere in ferro, tombini in ghisa, infissi, reti metalliche, ed altro». Per il momento sono accusati di «trasporto illecito di rifiuti speciali». Ma nei loro confronti sono state avviate indagini per accertare eventuali collegamenti con i numerosi episodi di furto di materiale metallico (porte e finestre nelle residenze a mare e in campagna, fili di rame per l'illuminazione e persino guard-rail e tratti di binari) avvenuti nel territorio gelese, per i quali la procura della Repubblica aveva già da tempo aperto un'inchiesta.
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