GELA. Il consiglio comunale di Gela ha dato un ultimatum di 60 giorni alla cooperativa di produttori agricoli «Agroverde», per trovare i fondi (quasi 14 milioni) con cui pagare gli espropri dei terreni e i lavori di sbancamento e di urbanizzazione già effettuati, per suo conto, dal general contractor, la Condello Costruzioni, su una superficie di 250 ettari per la realizzazione del più grande polo agro-fotovoltaico d'Europa, denominato «Il Ciliegino», da 120 megawatt.
L'iniziativa (pannelli solari sulle serre di pomodorini), di cui è stato fermo sostenitore il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sin da quando era sindaco di Gela, rischia di fallire per la imprevista rinuncia della holding finanziaria svizzera, «Radiomarelli», che aveva garantito con i suoi investitori la copertura della spesa ammontante a circa 300 milioni. Il presidente della cooperativa Agroverde, Stefano Italiano, ha comunicato di avere trovato nuovi finanziatori in una società indiana, con cui starebbe per firmare l'accordo definitivo. Ha chiesto quindi un maggiore lasso di tempo per regolarizzare i conti perchè «frettolose decisioni o inopportune rimodulazioni - ha detto - potrebbero mettere in forse lo stesso progetto originario».
Ma il consiglio comunale è stato perentorio e con un atto di indirizzo ha impegnato il sindaco e la giunta, alla scadenza dei 60 giorni, ad «attivare tutte le azioni previste dalla legge per il pagamento delle indennità spettanti ai proprietari dei terreni» espropriati, anche a costo di «provvedere alla escussione della polizza fideiussoria» depositata da Agroverde come apposita garanzia. Il Consiglio tornerà a riunirsi fra due mesi per verificare se l'amministrazione comunale ha dato seguito al deliberato.