NISCEMI. Un bene confiscato alla mafia diventerà la sede di un centro diurno con finalità socio-educativo-riabilitativa. È il villino di contrada Apa-Vituso, con annesso agrumeto, ubicato in una delle più lussureggianti zone del territorio comunale, il cui progetto di riqualificazione è stato approvato e finanziato dal Comitato di valutazione del Pon Sicurezza per un importo complessivo di un milione e 700 mila euro.
Lo annuncia il sindaco Francesco La Rosa, che spiega: "Con il progetto finanziato, l'amministrazione intende realizzare un Centro diurno per soggetti diversamente abili, attraverso il recupero dell'immobile sottratto alla criminalità e confiscato. Si tratta di un centro di accoglienza che si propone come una struttura capace, da un lato di garantire il soddisfacimento di una domanda di servizi e, dall'altro, di offrire una rete di attività rivolta alla creazione di nuove iniziative legate alla integrazione sociale e alla creazione di percorsi occupazionali".
Il bene confiscato su cui sorgerà l'opera è un podere di tre tumoli di terra (quasi 6 mila e cinquecento metri quadrati) con annesso fabbricato a piano terra e primo piano, esteso complessivamente 300 metri quadri. L'immobile dopo la confisca è stato consegnato all'amministrazione comunale il 18 giugno del 2009. All'inizio si era pensato di costruirvi un "Bed and breakfast", che avrebbe dovuto colmare il vuoto ricettivo dovuto alla mancanza di alberghi in città. Ma successivamente si è deciso di cambiare la destinazione d'uso, realizzando la sede dell'associazione Genitori Soggetti Portatori di Handicap, che svolge un'importante azione riabilitativa e di integrazione sociale in favore dei numerosi giovani diversabili della nostra comunità. La realizzazione della sede è ormai giunta alla posa della prima pietra. Già la Ripartizione Gare e Contratti del Comune ha approvato l'aggiudicazione definitiva della gara di appalto da parte della Ditta Garofalo Claudio di Modica, che ha offerto il ribasso del 45,3113%. Con la realizzazione di questa importate opera si mira ad accrescere il senso di sicurezza percepita della cittadinanza, tramite il riuso di un bene confiscato alla mafia.
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