GELA. Bollette elettriche rincarate e pagamenti effettuati a due diverse società nonostante i funzionari comunali abbiano concluso un unico contratto con il gruppo Eni Power. Per questa ragione, l'amministrazione comunale ha deciso di agire in giudizio e di rivolgersi al garante nazionale del settore energetico.
«Adesso ci siamo stancati - dice il sindaco Angelo Fasulo - ormai da circa due anni chiediamo ai responsabili di Eni Power di prendere in carico tutti i 340 misuratori delle nostre strutture comunali. Invece, con motivazioni sempre diverse, tutto ciò non si è mai verificato. Così, siamo costretti a pagare il conto non solo a questa società ma anche al precedente gestore Enel».
Diverse note di diffida sono state inviate dagli uffici di Palazzo di Città a quelli del gruppo energetico Eni: allo stato attuale, però, i tecnici dell'azienda hanno preso in carico solo una parte dei misuratori, lasciandone circa centoquaranta al vecchio gestore Enel. «In questo modo - prosegue il primo cittadino - siamo costretti a sostenere tariffe maggiorate anche del trenta percento. Con il contratto stipulato insieme ai dirigenti di Eni Power, invece, avremmo dovuto ottenere delle tariffe ridotte. Così, abbiamo scelto di affidare l'incarico a un legale di nostra fiducia che curerà l'intera pratica. Non possiamo più permetterci spese così sostenute. Parliamo di fatture da centinaia di migliaia di euro».
Stando ai responsabili dell'azienda finita al centro delle polemiche, la questione si legherebbe solo a problemi di tipo tecnico e amministrativo. La giunta comunale, comunque, ha scelto di non attendere più e di chiedere spiegazioni anche per le vie giudiziarie. Sotto questo profilo, il legale scelto dall'amministrazione ha ricevuto l'incarico di rivolgersi anche al garante nazionale dell'energia. FLAC
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