CALTANISSETTA. A oltranza il fermo dei bus. I lavoratori della Scat, da ieri in sciopero, non intendono sospendere la protesta con la sospensione di tutti i collegamenti. Autobus bloccati all'interno del capannone alla Zona Industriale e capannelli di lavoratori fino a tarda ora. Oggi si ricomincia. Ieri la società ha cercato in tutti i modi di incontrare il sindaco Michele Campisi impegnato però in altre riunioni. La vertenza sembra avere imboccato un binario morto. Nel pomeriggio è arrivata una nota della società: «In considerazione del blocco dei servizi di trasporto pubblico urbano - viene rilevato - la direzione della Scat ha chiesto all'amministrazione comunale la riapertura urgente del tavolo tecnico per la risoluzione della vertenza relativa al tagli del vento per cento dei trasferimenti regionali. Con la stessa nota abbiamo chiesto il pagamento dei corrispettivi già maturato, al fine di mettere la cooperativa nelle condizioni finanziarie necessarie per il pagamento delle retribuzione arretrate ai lavoratori, dei debiti verso il fornitore del carburante e poter riprendere immediatamente i servizi. La cooperativa - conclude la nota - chiede scusa a tutti i cittadini per i disagi causati dal blocco del servizio e li ringrazia per il sostegno che in questi anni ha sempre ricevuto, soprattutto nei momenti più difficili». Anche la proposta avanzata da qualche parte per assicurare qualche collegamento con le zone più lontane dal centro storico (Ospedale e Santa Barbara) non è stata nemmeno presa in considerazione. «Dal garage - taglia corto Carlo Messina, esponente Uil Trasporti e dipendente della stessa Scat - non uscirà alcun mezzo, se prima non ci verrà corrisposto almeno uno stipendio». La situazione, però, potrebbe mutare se la Scat,come ha dichiarato il sindaco in una intervista al nostro Giornale, modificherà l'importo della fattura presentata per sbloccare l'anticipazione comunale di centomila euro sul contributo regionale del primo trimestre 2014. Il sindaco, in questo senso, è apparso irremovibile. Di parere opposto, invece, la Scat che ha chiesto il pagamento di corrispettivi già maturati. Un braccio di ferro che provoca, da ieri, il fermo dei mezzi pubblici e la riduzione delle sei corse in vigore, oggi ad intervalli di quaranta e sessanta minuti. Decisione adottata per fronteggiare le spese del carburante fornito un distributore locale. La crisi della Scat si acuisce. Ieri è stato assicurato solo il collegamento straordinario (e nelle ore mattutine) con il cimitero Angeli, servizio reso grazie ad una convenzione con il Comune. Il servizio viene effettuato anche il giovedì e il sabato ed è confermato anche quello con il mercatino del servizio rientrante nella stessa convenzione. Per il resto solo disagi per gli utenti che utilizzano il mezzo pubblico per spostarsi da un punto della città. «Purtroppo - ha detto Messina - subiamo la concorrenza dei mezzi di trasporto extraurbano che effettuano fermate in città per far scendere i passeggeri. Non possono farlo e lo abbiamo denunciato a chiare lettere in ogni sede, ma senza mai ricevere riscontri concreti». I ventotto lavoratori della Scat sono creditori di nove mensilità, di tredicesima e quattordicesima, nonchè di mezzo stipendio di aprile. L'ultimo stipendio lo hanno ricevuto ai primi dello scorso mese di novembre al culmine di un'altra protesta.
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