SERRADIFALCO. A 2014 abbondantemente iniziato, il Comune non ha ancora approvato il bilancio consuntivo del 2013 e la Regione invia un commissario ad acta. Il funzionario Nicolò Lauricella si è insediato già ieri mattina. E sembra che, dopo avere visionato le carte, abbia iniziato un giro di consultazione con i funzionari del municipio. E che nei prossimi giorni incontrerà anche alcuni organi istituzionali. L'iter di approvazione del bilancio, infatti, è fermo alla predisposizione dello schema da parte della giunta comunale. Anche se ciò è giunto soltanto a metà dicembre dello scorso anno. Cioè, dopo due settimane circa il termine massimo fissato dalla regione, dopo una serie di proroghe, per l'approvazione dell'importante strumento finanziario da parte del consiglio comunale. Al quale, però, ancora oggi lo schema non è giunto. Fermo com'è in sede di collegio dei revisori dei conti. L'organo di controllo contabile, infatti, avrebbe espresso molte riserve e, di certo, chiesto chiarimenti all'ufficio finanziario del municipio. A iniziare dalla decisione del ragioniere capo di non inserire nel bilancio una serie di spese, per poco meno di un milione e centomila euro, perché potesse chiudere in pareggio. Poiché ciò comprometterebbe «il rispetto dei principi contabili di veridicità, attendibilità, trasparenza, coerenza e del pareggio finanziario stesso». Tanto che i revisori dei conti hanno «paventato il timore che possa configurarsi, in prima istanza e in assenza di ulteriori elementi, l'ipotesi di dissesto finanziario». Perplessità l'organo di controllo contabile aveva espresso anche sull'avvio della procedura di "predissesto finanziario" proposta, invece, dal ragioniere capo in una sua relazione allegata allo schema di bilancio approvato dalla giunta. Poiché le pezze di appoggio presentata alla proposta sarebbero insufficienti. Il giro di consultazioni che il commissario Lauricella dovrebbe avviare, quindi, potrebbe essere finalizzato a capire se ricorrono anche i termini per dichiarare lo stato di predissesto finanziario e avviare quindi le procedure per ripianare i debiti; ovvero se le casse del Municipio non siano nel frattempo sprofondate direttamente in stato di dissesto finanziario.