MUSSOMELI. Il caso delle immagini di professori caricate su internet e accompagnate da esecrabili commenti da parte degli alunni, ha mortificato i docenti ed il preside del Secondo comprensivo «Giudici». Proprio il dirigente scolastico, Mario Barba, interviene per chiarire la vicenda, ma anche per mettere chiarezza sul “tam tam di notizie non bene appurate”, smentendo denunce, chiamate al 112 e possibili strascichi giudiziari.
«Da anni una norma ben precisa vieta a scuola l’uso dei telefonini - dice Barba - ma purtroppo qualche genitore continua a fornire i telefonini ai propri figli. Barba racconta i particolari della vicenda. «Il corpo docente non teme di essere ripreso durante le lezioni, ma quando un professore a sua insaputa viene ripreso può essere esposto a tutto. In questo caso qualche ragazzino ha usato il telefonino non nel modo giusto. Ma non è l’immagine in sé del professore che preoccupa; ci preoccupa invece il riprendere un’immagine, caricarla su internet e poi chiosarla con delle note che non sono appropriate e che metterebbero alla berlina qualsiasi persona. Noi non vogliamo che i ragazzi siano tagliati fuori dai mezzi tecnologici di oggi, ma che almeno abbiano la consapevolezza di come vanno usati». Barba annuncia provvedimenti: «Abbiamo ribadito che è proibito l’uso dei cellulari dentro la scuola. I telefonini trovati verranno sequestrati fino alla fine dell’anno scolastico. Mentre sugli alunni coinvolti nel caso, deciderà il consiglio di classe. Probabile l’esclusione per qualche giorno». Ma come definire l’azione di questi giovani studenti? Per Tatina Mistretta, una delle docenti la cui immagine è finita sul web, non si è trattata di una bravata. «È solo cattiva educazione. Molti genitori hanno voluto portarla sul piano della bravata, ma non è così. Prima di comprare un mezzo tecnologico i genitori dovrebbero educarli al giusto uso».
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