GELA. È accusata di maltrattamenti in famiglia la ventinovenne di Spadafora arrestata domenica sera dai carabinieri del piccolo comune messinese. A far scattare l’allarme, poco dopo le diciotto, al centralino del 112 una richiesta di intervento a Spadafora da parte di P.M., 42 anni, di Gela, ma da tempo residente a Spadafora che temeva per la propria vita essendo stato aggredito dalla sua consorte, M. R. T., 29 anni, di Milazzo anche lei da tempo residente nel comune spadaforese. La richiesta di intervento, veniva, quindi, trasferita ai militari della stazione che, giunti sul posto, dopo pochi minuti, accertavano che la giovane moglie, a seguito di una ennesima violenta lite con il consorte, lo aveva ripetutamente colpito con un martello procurandogli diverse lesioni in varie parti del corpo. Il gelese, soccorso dai sanitari del 118, accorsi su richiesta dei carabinieri, veniva trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo e, dopo aver ricevuto le prime cure veniva disposto il suo trasferimento nel reparto di ortopedia, in quanto dopo gli esami radiologici risultava affetto da diversi traumi. A quanto pare, secondo quanto avrebbero riferito agli inquirenti alcuni vicini di casa, in altre occasioni, marito e moglie, anche in presenza dei tre figli minori, avevano litigato pesantemente, facendo sentire le loro grida anche all’esterno dell’appartamento. Al termine delle formalità di rito, su disposizione del magistrato di turno del Tribunale di Messina, la donna è stata trattenuta in caserma. Il processo per direttissima si è svolto nel pomeriggio di ieri; il giudice in attesa di ascoltare altri testi, prima di un’eventuale condanna, ha deciso il rinvio ed il trasferimento della donna in cella a Messina.
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