CALTANISSETTA. È già pronto il progetto per la ricostruzione dello stabile in via Redentore nella stessa area dove sorgeva il fabbricato raso al suolo perché pericolante. Buone notizie in arrivo per le otto famiglie che vi abitavano fino al 2009 quando il palazzo venne fatto sfollare dalle autorità comunali dopo per le profonde lesioni riscontrate in un pilastro portante. Lo Iacp ha completato il progetto esecutivo che sarà portato all'esame dell'ufficio tecnico fra un mese per l'approvazione. Il lavoro potrebbe andare in appalto entro l'autunno. Il costo presunto per la ricostruzione del nuovo stabile è stato stimato in due milioni di euro o poco meno. Il palazzo avrà le stesse cubature di quello preesistente, cinque piani in tutto e dieci appartamenti da destinare a quelli che vi abitavano. Vecchi proprietari che diventeranno però locatari ed avranno la precedenza in una graduatoria che il Comune dovrà necessariamente approntare prima di procedere all'assegnazione. Pigioni a prezzi politici per gente che ha perduto tutto in una sera. L'odissea di otto famiglie (ventidue persone) è iniziata l'11 marzo 2009 (due mesi la tragedia di via Gori con due operai seppelliti da una frana) quando un artigiano, titolare di una officina meccanica al pianoterra dello stabile aveva notato qualche crepa in pilastro. Il successivo sopralluogo fece emergere però una realtà ben più grave: il pilastro presentava lesioni profonde da consigliare nell'immediatezza l'immediato sgombero dei residenti. Molti furono dirottati negli alberghi cittadini, altri trovarono riparo in casa di congiunti. Da quel maledetto 11 marzo perché questi nuclei familiari è iniziata una vera e propria odissea che potrebbe concludersi fra un anno e mezzo, ovvero i tempi occorrenti per la ricostruzione dell'edificio. Lo sgombero, ai tempi, provocò la lunghissima chiusura al transito veicolare di via Redentore e inevitabili proteste per residenti e commercianti della popolosa zona. Il palazzo fu raso al suolo nell'estate del 2010, operazione costata quasi duecentomila euro. L'area fu successivamente ceduta dai proprietari al Comune che ha stipulato la convenzione con lo Iacp impegnatosi a riedifificare il fabbricato nella stessa area (confinante nella parte retrostante con via Guardavascio) e con le medesimne cubature. I vecchi proprietari, nel frattempo, hanno lasciato gli albergi e vivono in alloggi presi in affitto a prezzi di mercato.
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