CALTANISSETTA. Troppi guasti in rete e tutti a distanza ravvicinata per passare inosservati. E a pagarne le conseguenze sono state migliaia di famiglie, del capoluogo, di Gela e di altri grossi comuni alle quali per due volte a gennaio non è stata erogata acqua. Caltaqua - benchè estranea a tali "eventi" - corre ai ripari con l'attivazione di un gruppo di sorveglianza che avrà il preciso compito di monitorare, in maniera costante, l'evolversi a causa del doppio disservizio verificatosi nell'arco di pochi giorni nella rete di Siciliacque. I riflessi sulla distribuzione sono stati pesantissimi non essendo la nostra provincia autosufficiente quanto a risorse idriche ed è obbligata ad approvvigionarsi all'esterno. Sarà la direzione tecnica di Caltaqua a guidare il gruppo le cui finalità saranno quelle di intervenire sul luogo dove è stato localizzato il guasto e sollecitare chi di competenza (cioè Siciliacque) a riparare il danno e ridurre così al minimo i disagi per l'utenza. La task-force è già stata attivata ed è già intervenuta a Sabucina dove il 28 gennaio si è registrata un guasto in condotta. La società spagnola ha categoricamente escluso che l'attivazione del gruppo sia legata ad atti di sabotaggi lungo le condotte idriche del Nisseno. «Invece - scrive Caltaqua - appare utile evidenziare che al verificarsi, per una qualsiasi ragione, di un disservizio in rete perchè le condotte tornino alla pressione ottimale e la distribuzione riprenda con cadenzata regolarità, è tecnicamente necessario che intercorra un certo lasso di tempo che grosso modo coincide con il salto di un turno di distribuzione». Il primo black-out idrico risale al 24 gennaio quando per una interruzione dell'esercizio dell'acquedotto Ancipa (era saltato un tratto di condotta in territorio di Enna) la distribuzione era stata sospesa nel capoluogo, ma anche a Serradifalco, San Cataldo, Niscemi, Gela e Mazzarino; riforniti solo i poli ospedalieri. A distanza di cinque giorni altro stop stavolta per una rottura in contrada Sabucina sulla condotta Blufi-Madonie ovest. Il guasto ha provocato il fermo totale dell'erogazione in una zona più circoscritta (capoluogo, Serradifalco e San Cataldo); anche in questo caso Caltaqua ha garantito la fornitura alle strutture ospedaliere di questi territori. «Il doppio guasto ravvicinato - rileva adesso Caltaqua - benchè si sia verificato al di fuori della rete di distribuzione, sta rendendo problematica la ripresa regolare dell'erogazione creando notevoli disagi dei quali l'azienda, pur non avendo alcuna responsabilità, si scusa con l'utenza assicurando il massimo e costante impegno per ripristinare nel più breve tempo possibile il normale servizio». Il doppio e negativo "evento" ha provocato, come era facilmente immaginabile, proteste e lamentele in tutta la città dove basta il differimento di 24 ore dei turni di distribuzione per creare problemi non indifferenti. E stavolta le proteste sono state uniformi, dal centro alla periferia, per finire alle zone di campagna. Caltaqua ha dovuto affrontare il diffuso malumore originato da guasti nelle rete gestita da Siciliacque. La situazione, ancora oggi, stenta a tornare alla normalità ed è stata la stessa azienda a sottolinearlo nella nota dove ha annunciato la formazione del cosiddetto gruppo di sorveglianza (tecnici e operai) al quale spetterà l'onere di monitorare l'evolversi delle riparazioni quando la rete andrà in avaria.
Caltanissetta, condotte guaste: arrivano i sorveglianti
Un gruppo di sorveglianza per monitorare, in maniera costante, l'evolversi della situazione venutasi a creare a causa del doppio disservizio verificatosi nell'arco di pochi giorni, che grava sulla distribuzione
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