CALTANISSETTA. Un attimo di follia. E in quell'attimo la sala gialla del Comune è diventata una bolgia dantesca dove all'interno volava di tutto, con lavoratrici che piangevano e si dimenavano a terra e un assessore pesantemente minacciato e costretto quasi a scappare per evitare di essere picchiato. A salvarlo sono stati un vigile urbano e un sindacalista poi finiti in ospedale. Con loro anche un precario e in un secondo momento anche lo stesso assessore ai servizi sociali Giuseppe Firrone hanno fatto capolino al pronto soccorso per essere visitati. Una mattinata d'inferno a Palazzo del Carmine da giorni sotto l’"assedio" dei lavoratori ex Rmi (in tutto 106) in attesa del rinnovo del contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre. Firrone si è trovato a gestire una patata bollente e per calmare gli animi ormai esaperati qualche giorno adietro aveva deciso di adottare la cosiddetta "misura di sostegno" con l'erogazione di un contributo di duecento euro, beneficio dal quale sono rimasti esclusi quaranta lavoratori per i quali è scattata la sospensione. Non avevano le carte in regola e sono stati proprio loro - mentre i loro colleghi incassavano il contributo - a scatenare la bagarre.
I precari avevano trascorso la notte in municipio ma ieri mattina Firrone ha voluto coraggiosamente incontrarli per fare - come si dice in gergo - il punto sulla situazione anche alla luce delle notizie certamente non positive in arrivo da Palermo dove il Commissario dello Stato ha impugnato il 70 per cento della legge di stabilità. Fra gli articoli cassati anche quelli che riguardavano i sostegni ai precari che consentirebbero la riapertura dei cantieri di servizio. L'assessore aveva appena iniziato a parlare quando si è scatenato il finimondo e fortuna ha voluto che all'incontro fossero presenti due vigili urbani e il sindacalista della Cgil Manuel Bonaffini. Quest'ultimo e l'assistente capo della polizia municipale Salvatore Bruno, quando la situazione stava diventando incontrollabile hanno fatto da scudo all'assessore rimediando pugni in faccia e in testa. L'interno della sala gialla è diventato qualcosa di vagamente somigliante ad un saloon. I precari si sono abbandonati ad atti di vandalismo distruggendo banchi e poltrone, spaccando marmi e suppellettili prima di fermarsi all'arrivo massiccio di altri vigili urbani, di agenti di Volanti e Digos, dei carabinieri. Anche un precario, Carmelo Olivieri, è finito in ospedale per una contusione rimediata nell'incredibile parapiglia. In un Palazzo del Carmine ormai blindato i lavoratori ex Rmi sono stati accompagnati all'esterno mentre le ambulanze soccorrevano i feriti trasportandoli al pronto soccorso. Per tutti nulla di grave. Restano però gli strascichi di quello che è stato un vero e proprio assalto; si contano i danni con la sala gialla devastata e si sta cercando, attraverso la ricostruzione affidata alle testimonianze, di individuare i responsabili di questa esplosione di violenza. In venti rischiano la denuncia per danneggiamento e lesioni; l'assessore Giuseppe Firrone ha presentato denuncia alla Digos. «Quello che è accaduto è davvero grave» ha dichiarato il comandante della polizia municipale Maurizio Parisi visibilmente amareggiato. Per poi aggiungere: «Un episodio pericoloso che ci obbliga a individuare e attuare correttivi e in tempi brevi. Al sindaco suggerirò di chiudere il portone principale e consentire l'accesso solo l'accesso da via Matteotti