SAN CATALDO. Il fenomeno delle cartelle «pazze» della Tarsu, fa protestare numerosi cittadini, i quali si rivolgono alle associazioni per la difesa dei consumatori e a quelle datoriali. In centinaia di casi, le bollette, sono state recapitate due volte con lo stesso importo, alle famiglie sancataldesi.
Il problema, era stato sollevato in consiglio comunale un mese e mezzo fa, dal consigliere, Giampiero Modaffari, di «Riprendiamoci la città», il quale aveva chiesto al commissario straordinario, Licia Donatella Messina, di intervenire per fare chiarezza sulla vicenda e far affiggere degli avvisi pubblici affinchè i cittadini pagassero una sola bolletta. Ad oggi, però, nessun avviso è stato recapitato alla cittadinanza, dove si specifica che bisogna pagare una sola bolletta ed in molti, sono stati costretti a pagarla due volte.
Un fatto che spiazza i contribuenti ed indigna lo stesso consigliere Modaffari, il quale porterà nuovamente, il problema in consiglio e pretenderà degli impegni precisi.
«È sconcertante che dalla mia denuncia fatta in consiglio comunale circa due mesi fa - dice Modaffari - i cittadini siano stati costretti a pagare la doppia bolletta. Ritengo che si debba agire al più presto, evitando che i sancataldesi vengano vessati da tasse non dovute. Chiederò al commissario Messina, che gli uffici, in maniera autonoma restituiscano le somme non dovute, versate dai cittadini, senza che in Comune, pervengano le richieste dei contribuenti».
Il consigliere chiederà «che venga realizzato un comunicato ufficiale, che possa essere trasmesso alla cittadinanza, tramite le emittenti radiofoniche e televisive locali, manifesti ed annunci sui quotidiani, dove venga specificato che i contribuenti devono pagare una sola bolletta Tarsu. Bisogna aiutare i cittadini a pagare il giusto senza confonderli con doppie bollette senza senso. La trasparenza della pubblica amministrazione passa dagli atti che la stessa emette - conclude Modaffari - è arrivato il momento di fare piena luce sulle doppie bollette per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e restituire le somme indebitamente versate dai cittadini sancataldesi».
Da palazzo delle «Spighe», gli uffici predisposti alla riscossione del tributo, ammettono che qualcosa non è andato per il verso giusto, ma, che «nulla è irreparabile e nei prossimi giorni si cercherà di sistemare questo problema che affligge centinaia di famiglie.
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