CALTANISSETTA. «A noi l'acqua costa cinque volte più rispetto agli altri utenti della città». A Gibil Habib i residenti stanno facendo i calcoli dei costi affrontati per il rifornimento idrico e si stanno accorgendo che ogni famiglia mediamente ogni anno spende 800-900 euro per non patire la sete. Soldi che vanno a finire ai gestori di autobotti privati ai quali ben dodici contrade debbono fare riferimento per riempire i serbatoi. Il servizio costa 50 euro per ogni autobotte da diecimila litri. La rabbia è crescente in questa fetta di città a sud dell'abitato (Gibil Habib, Santa Lucia, Valle, Juculia, Musta, Montone, San Leone, Calderaro, Gulfi, Besaro, Serra Difesa e Misteci) dove un comitato di zona sbatte sistematicamente la testa fra uffici pubblici e società private (Caltaqua) per reclamare un diritto sacrosanto. Perchè in questo scorcio di città (millecinquecento residenti che si raddoppiano nei mesi estivi) la condotta idrica non c'è mai stata. Esiste solo nella parte iniziale di contrada Santa Lucia ma è sufficiente solo per soddisfare le esigenze di poche famiglie. Tutte le altre sono costrette a fare ricorso alle autobotti un servizio garantito (fino all'agosto 2012) a costi accettabili da Caltaqua grazie al contributo del Comune. «Prima piangevamo con un occhio solo» sostiene Salvatore Pistis presidente del comitato di quartiere per il quale la soluzione - anche se parziale - dei problemi idrici è legata indissolubilmente alla realizzazione della condotta idrica i cui lavori, come era stato promesso, dovevano iniziare la scorsa primavera. A realizzarla sarà Caltaqua nei cui uffici Pistis si reca periodicamente per chiedere notizie ottenendo solo promesse. La spesa prevista per dodici chilometri di nuova condotta è di un milione e mezzo di euro.I lavori in verità erano partiti l'estate 2008 per essere immediatamente sospesi in seguito alle difficoltà finanziarie della ditta aggiudicataria dei lavori, successivamente dichiarata fallita. Poi l'inevitabile contenzioso giudiziario vinto da Caltaqua obbligata poi a indire una nuova gara d'appalto per l'assegnazione dei lavori. Il tempo però è trascorso inesorabile e a complicare ulteriormente la vita di cinquecento famiglie è sopraggiunto il braccio di ferro fra Caltaqua e Motorizzazione civile con quest'ultimo ufficio che ha ritirato i libretti di circolazione di tre autobotti della società perchè non in regola con le norme che regolano il trasporto in conto terzi per il quale è obbligatoria l'autorizzazione. Con la conseguenza che i residenti da diciotto mesi sono costretti a pagare a prezzo pieno le autobotti dei privati per i quali, ovviamente, questo è un un momento d'oro. Dall'agosto 2012 si è combattuta una battaglia autentica fra i due uffici (Caltaqua e Motorizzazione) ed è stato persino chiesto un parere al Ministero dei Trasporti che ha dato ragione a Caltaqua. Una querelle amministrativa che, nei fatti, sta penalizzando i residenti di dodici contrade per i quali l'acqua sta diventando un bene di lusso pagato profumatamente.
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