CALTANISSETTA. Iuc, Imu, Tari, Tasi, Tarsu, Tares. Acronimi che nascondono nomi di tasse. Uno spauracchio per migliaia di cittadini nisseni, ed un problema non da poco per i sindaci e gli amministratori comunali costretti a divincolarsi tra nuove e vecchie sigle, tra aliquote da decidere e percentuali imposte dall'alto. Il Governo Letta proprio nelle scorse ore ha confermato al 24 gennaio la scadenza per il pagamento della cosiddetta mini-Imu, rata relativa al 2013 che dovrà essere pagata dai proprietari di prima casa che risiedono in Comuni che lo scorso anno hanno aumentato aliquota Imu. Scadenza sempre il 24 gennaio per la maggiorazione standard della Tares. Nel capoluogo nisseno entro il 16 gennaio bisognerà versare l'ultima rata della Tarsu. «Siamo rimasti in regime di Tarsu perché siamo stati capaci a mantenere le condizioni dell'anno precedente- spiega Salvatore Calafato, assessore al Bilancio-. Il passaggio alla Tares sarebbe stato devastante. Avrebbero pagato le aziende piccole, i piccoli negozi, con degli aumenti del 300 percento. Abbiamo mantenuto l'aliquota al minimo». L'assessore riconosce vitale il peso delle imposte nella tenuta dei conti. «Purtroppo negli ultimi tre anni i trasferimenti sono calati di 9 milioni di euro, ma siamo stati bravi ad evitare il default». Anche a Niscemi le aliquote sono state tenute molto basse. L'assessore al Bilancio, Rosario Meli, precisa: «Sull'Imu, la cui tassa è in scadenza il 24 gennaio prossimo, i contribuenti niscemesi non hanno nulla da temere e nessun versamento da effettuare. Il Comune infatti a suo tempo non ha elevato l'aliquota, per cui ora non c'è nulla da versare. Mentre sulla nuova tassa del 2014, la IUC, tutti i comuni aspettano la circolare esplicativa da parte del Ministero per poterla applicare». A Mussomeli il vero nodo di questi giorni è collegato, più che alle tasse da pagare, a quelle che non sono state versate. Da alcuni giorni i mussomelesi stanno ricevendo gli importi, gravati da sanzioni, di bollette Tarsu riconducibili addirittura al 2006. Per evitare la rivolta, in un periodo di enorme crisi, il sindaco Calà ha annunciato «la possibilità, avvalendosi dell'istituto dell'accertamento con adesione, di pagare quanto dovuto in tre rate trimestrali di pari importo». E riguardo alla proposta, avanzata da alcuni consiglieri, di un condono, il sindaco non chiude nessuna porta. Nessun aumento previsto per i cittadini gelesi, per via della decisione dell'Amministrazione di mantenere il regime della Tarsu, con gli stessi criteri per la determinazione dei costi e le stesse tariffe dell'anno passato.«Abbiamo voluto mantenere inalterate le tariffe già in vigore nel 2012, evitando il passaggio alla Tares, che avrebbe comportato un aumento dell'imposizione», ha detto il sindaco Angelo Fasulo. «Siamo riusciti a garantire i servizi e a mantenere un regime fiscale tra i più bassi in Italia».
Caricamento commenti
Commenta la notizia