CALTANISSETTA. Il carcere nisseno del Malaspina è quello dove nel 2013 si sono avuti più suicidi rispetto ad altre strutture penitenziarie dell'isola. Quattro in tutta la Sicilia, la metà dei quali nella casa circondariale nissena, gli altri due al Pagliarelli di Palermo e a Noto. Il dato salta fuori dalle statistiche elaborate su scala nazionale dalla Uilpa Penitenziari, una radiografia impietosa sulle strutture penitenziarie dove il sovraffollamento è una piaga denunciata anche dalla più alta carica dello Stato. Sono calati i suicidi e gli eventi critici (atti di autolesionismo e tentati suicidi) in tutta la Sicilia, ma c'è da rilevare che al Malaspina i due suicidi si sono registrati a settembre (uno scafista egiziano fra i promotori di un tragico sbarco sulle coste siracusane) e il secondo la vigilia di Natale quando un esponente della polizia penitenziaria in carcere da oltre un anno per vicende di mafia ha deciso di togliersi la vita. Bassissimo al Malaspina il numero di atti di autolesionismo (10) e di tentati suicidi (2) e una sola aggressione ai danni di agenti della Polpen. «Si è vero - ha dichiarato il direttore del Malaspina Angelo Belfiore - c'è stato questo episodio di fine anno altrimenti saremmo stati nella media. Si parla dei suicidi ma non di quelli che siamo riusciti a sventare in extremis, soccorrendo tempestivamente i detenuti e salvando vite umane. E si tratta di gesti purtroppo che non compaiono nella statistiche. Il Malaspina non è né peggio né meglio di altre strutture e tenuto che conto che è vecchissimo ci difendiamo alla grande assicurando con il personale in organico una mole impressionante di servizi. E sono cose - ha aggiunto Belfiore - che vanno sottolinate al pari del drastico abbassamento degli atti autolesionistici calati grazie alla legge Torreggiani entrata in vigore ad ottobre. Adesso le ore d'aria sono otto e non ci sono più muri divisori nei colloqui». Al Malaspina nel 2013 non si sono registrate evasioni o tentate evasioni. Restano sul tappeto i problemi legati al sovraffollamento: le presenze nella casa circondariale di via Messina erano 281 rispetto ad alla capienza regolare di 183. Un esubero di 98 unità, ovvero quasi il 54 per cento che pone il Malaspina fra le prime in Sicilia dietro a Castelvetrano (più 102 per cento), Termini Imerese (più 85,7 per cento), Bicocca (più 83 per cento), Agrigento (più 57 per cento). Al carcere di Gela aperto solo da qualche anno rispetto ad una capienza di 48 detenuti i presenti al 31 dicembre erano 98 (più 58,3 per cento). «Va sottolineata con interesse e attenzione - ha commentato il segretario generale della Uilpa Penitenziari Eugenio Sarno - la curva in ribasso degli eventi critici su scala nazionale e mi riferisco a suicidi, atti di autolesionismo, tentati suicidi e aggressioni nonostante permanga un gap di circa 7500 unità di polizia penitenziaria. E questo la dice lunga sulla necessità di riorganizzazione dei circuiti penitenziari e delle assegnazioni dei detenuti nelle varie sedi. Voglio sperare che il ministro Cancellieri legga questi dati. Forse è bene non dimenticare - ha concluso Sarno - che nel novanta per cento degli istituti penitenziari i detenuti sono ancora costretti a defecare negli stessi ambienti preposti a cucina e che la media pro-capite giornaliera per il vitto completo di un detenuto, colazione pranzo e cena. si aggira sui 3,40 euro».
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