NISCEMI. Non si placano le polemiche per il depotenziamento dell’ospedale “Suor Cecilia Basarocco”. Da venerdì scorso, il direttore sanitario Francesco Bennici ha disposto la chiusura temporanea del reparto di Chirurgia per carenza di personale medico. Rimane attivo solo il reparto di Medicina, dopo che la scorsa estate sono stati chiusi Ostetricia e Pediatria. Un altro duro colpo, che non ha lasciato indifferenti i cittadini. Un presidio spontaneo, organizzato da cittadini infuriati in attesa di risposte concrete dall’Azienda sanitaria provinciale, è sorto ieri davanti all’ospedale. Il sindaco Francesco La Rosa durante la protesta ha riferito sugli impegni presi dal commissario straordinario dell’Asp Vittorio Virgilio, che ha assunto a tempo determinato un medico delle graduatorie provinciali. Inoltre, al fine di potenziare il servizio di pronto soccorso, l’azienda ha previsto un piano di mobilità temporaneo tramite personale proveniente da Gela. I cittadini lamentano però la mancanza di un piano strutturale di rilancio del nosocomio, mentre ritengono un “palliativo” le azioni intraprese dall’azienda a fronte di una crisi che rischia di travolgere l’ospedale e con esso il diritto alla salute di migliaia di cittadini. Anche il Nursind, sindacato delle professionalità infermieristiche, critica la decisione dell’Asp, affermando che «questo presidio ha necessità inderogabile di un confronto serio e costruttivo per affrontare il futuro di un ospedale che vive con l'incubo della sua chiusura definitiva». Il comitato No Muos ha indetto per domenica un corteo di protesta, che partirà alle 11 da piazza Vittorio Emanuele per concludersi davanti al Basarocco.
Intanto, il “cittadino qualunque” Giuseppe Maida, che dal 2006 si batte per la costruzione dell’elipista per il soccorso del 118 (struttura finalmente realizzata dieci mesi fa ma non funzionante durante le ore notturne), ha inviato al sindaco l’ultima circolare dell’Enac sulla documentazione necessaria perchè questo ente rilasci l’autorizzazione per l’atterraggio notturno sulla pista niscemese. Maida chiede anche che si decida quale istituzione dovrà gestire l’elisuperficie, per evitare danneggiamenti: già è stato asportato un coperchio in ghisa di un tombino elettrico.
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