CALTANISSETTA. Vogliono incontrare il commissario straordinario dell'Ato idrico Raffaele Sirico, poi i deputati nazionali e intendono scrivere anche al Capo dello Stato. I comitati di quartiere non abbassano la guardia sul caro-bollette anzi alzano i toni di una protesta ormai protesa unicamente a fermare il galoppante aumento delle tariffe idriche. Alla voce fin qui isolata dei quartieri si è aggiunta anche quella della Cisl intenzionata a fare fronte unico per arrestare la spirale dei rincari. Il direttivo del coordinamento dei comitati di quartiere (Carlo Campione, Carmelo Bosco, Vittorio Gallo e Giacomo Tuccio) si è riunito il giorno dell'Epifania per valutare tutti gli aspetti, presenti e passati, legati appunto ad un tariffario che dal 2007 ad oggi ha subito lievitazioni del 63 per cento. E alle porte ve ne sarebbe già un altro. «Anni fa con un referendum - ha detto Carlo Campione - veniva sancito il principio che l'acqua è un bene pubblico e veniva abrogata una norma che toglieva ai privati la gestione di questa risorsa. Com'è finita lo sappiamo tutti. Caltaqua per contratto dovrà gestire l'acqua fino al 2036 e si tratta di una convenzione che non può revocata. I cittadini - aggiunge Campione - non sono difesi da nessuno. Al commissario straordinario dell'Ato Raffaele Sirico chiederemo non solo di incontrarci nuovamente ma di intervenire presso l'agenzia nazionale per l'energia e il gas per fermare questa spirale. Il problema è istituzionale ma la politica al momento ha deciso di restare in silenzio di fronte ad una problematica che interessa veramente tutti. Consigliati da un avvocato scriveremo anche al Capo dello Stato». La protesta dei comitati di quartiere, alla quale si è unita quella della Cisl, è partita sul finire del 2013 quando agli utenti della provincia sono arrivate le bollette del quarto trimestre ritoccate del 13 per cento. Caltaqua, da parte sua, si è difesa sostenendo di avere applicato un decreto dell'agenzia nazionale per l'energia e il gas. «È stata una mazzata - ha concluso Campione - che stava passando quasi inosservata. Fa piacere sentire che adesso la Cisl abbia intenzione di far fronte unico con noi, vuol dire che siamo meno soli. Adesso aspettiamo che si muova anche la deputazione nazionale. Non possiamo più restare in balia di un'agenzia governativa e di una società che, nel 2006, aveva promesso di erogare l'acqua 24 ore su 24».
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