ENNA. Due mesi di proroga della convenzione in attesa che dalla Regione arrivino certezze. È questo il "salomonico" accordo trovato nella tarda mattinata di ieri tra i vertici dell'Asp di Enna con i rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil per 22 lavoratori del "contenitore" del servizio di 118 ma che operano come operatori socio sanitari tra i nosocomi di Enna e Nicosia che ieri mattina senza nessuna informativa si erano in pratica trovati senza lavoro. Infatti questi operatori, che rimangono in forza al Seus la società che gestisce in tutta la Sicilia il servizio 118, ma che però da un anno e mezzo dopo essere stati adeguatamente formati sono in "prestito" all'Asp, si erano visti comunicare che il loro rapporto di lavoro con l'Azienda ospedaliera era scaduto ma senza nessuna comunicazione sul loro futuro. L'Asp per la loro attività ha stipulato una convenzione con il Seus come "datore di lavoro" e con la Regione che dovrebbe garantire le risorse. Ma per tutto il 2013 questa non ha sborsato un centesimo mentre l'Asp ha dovuto anticipare circa 900 mila euro. Da quì la decisione di non potere più anticipare somme e interrompere il rapporto di lavoro. Ieri mattina tra gli interessati è scoppiato il putiferio. e accompagnati dai rappresentanti sindacali di categoria i segretari aziendali di Cgil Maurizio Greco e del comparto 118 Cisl Mario Tamburella, i segretari generali provinciali della Funzione Pubblica di Cgil e Uil Giovanni La Valle e Giuseppe Adamo ed il responsabile territoriale Sanità Cisl Angelo Pirrera hanno incontrato il commissario straordinario e direttore amministrativo dell'Asp Giuseppe Termine e Lucio Ficarra ed il direttore del presidio ospedaliero Umberto I Emanuele Cassarà. Termine ha ribadito le difficoltà finanziarie dell'Azienda ad anticipare le somme per questo personale, anche se il loro "fermo" non potrà che provocare problemi nell'organizzazione lavorativa dei reparti in cui questi operano.