CALTANISSETTA. «Quel romanzo non può essere consultato dal detenuto» Ci sarebbero ragioni di sicurezza interna dietro il no recapitato al quarantanovenne Davide Emmanuello, attualmente ristretto sotto regime di carcere duro, e successivo alla sua richiesta di poter ricevere dalla biblioteca del penitenziario di Ascoli Piceno una copia de "Il Nome della rosa", testo scritto da Umberto Eco. Il romanzo richiesto dal detenuto, in sostanza, non potrà raggiungere la cella. La scelta è stata formalizzata dal personale interno alla struttura carceraria marchigiana, dove l'esponente dell'omonima famiglia di cosa nostra sta scontando la pena dell'ergastolo. Emmanuello, in base alle decisioni assunte dai magistrati che lo hanno giudicato, è sottoposto al regime del 41 bis. Di conseguenza, gli operatori del carcere di Ascoli Piceno effettuano continui controlli anche rispetto alle attività svolte nella struttura. Più volte, il detenuto ha inoltrato richiesta per poter ottenere la copia del romanzo di Umberto Eco. Gli operatori che si occupano dell'aspetto educativo dei ristretti, però, l'hanno sempre rimandata al mittente. Si ritiene, infatti, che il testo non sia adatto alla lettura da parte del detenuto.
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