GELA. Oltre duecento famiglie hanno chiesto il sostegno dei componenti delle associazioni che, insieme a quella antiracket "Gaetano Giordano", hanno organizzato una raccolta fondi per l'acquisto di beni di prima necessità. In questo modo, gli imprenditori che scelgono di dire no al racket investono parte dei loro provenenti per ottenere derrate alimentari da redistribuire. "L'affluenza di famiglie in difficoltà - spiega il presidente dell'associazione antiracket Renzo Caponetti - è stata enorme. Ci sono situazioni di disagio e bisogno economico in città sempre maggiori. Le derrate alimentari messe a disposizione hanno avuto la loro evidente importanza". Il denaro sottratto alla morsa dei clan, adesso, si è trasformato in fondi per il sostegno di chi non riesce più a sopportare il costo della vita. "I dati che ci sono stati comunicati - continua Caponetti - segnalano una domanda d'aiuto priva di precedenti. Sono stati i responsabili delle associazioni Centro aiuto alla vita, Gela famiglia e Il Tempio di Apollo a consegnare le derrate a chi ne ha fatto domanda". Ovviamente, per evitare qualsiasi disguido, vengono effettuati controlli alla fonte: di modo da impedire a presunti falsi poveri di usufruire del sostegno. "Da quello che ci è stato indicato - ammette l'esercente - gli imprenditori associati all'antiracket sono riusciti a fornire merce da consumare per circa cinquemila euro. A questo punto, data l'esigenza, non escludiamo di poter ripetere l'iniziativa anche in altri periodi dell'anno, non necessariamente a ridosso delle sole feste comandate". I risultati conseguiti, adesso, serviranno a studiare nuove possibilità di supporto ad indigenti che non riescono più a sostenere la normale quotidianità. "All'inizio - ammette ancora Caponetti - non credevamo di ottenere questi risultati. Evidentemente, chi non accoglie le eventuali richieste che possono giungere dalla criminalità organizzata riesce a reinvestire nel migliore dei modi le proprie risorse". L'azione del gruppo di associazioni è servita anche al rifornimento di uno dei banchi alimentari gestiti dai volontari coinvolti nelle attività. Giornalmente, decine di famiglie in difficoltà economica fanno visita alle strutture d'aiuto: i fondi comunali messi a disposizione per questi usi, infatti, non riescono più a replicare ad una domanda via via maggiore. Davanti ad un tasso di disoccupazione locale che supera le medie nazionali, far quadrare i conti rappresenta, per molti, una vera impresa.