LONGO. È il giorno più triste dell'anno, uno dei più drammatici della storia del Longo. È il dì in cui la politica ha deciso sulla scorta di freddi numeri: in cui la burocrazia, la tenuta dei conti, i patti di stabilità, hanno vinto sugli uomini e sulle donne che vivono in una realtà in cui c'è nulla. Il Piano di riordino della sanità siciliana non dà scampoli di speranza: il Punto nascita di Mussomeli chiuderà. Nessuna deroga, nessuna eccezione. All'Assessorato regionale alla Sanità, la titolare e i suoi stretti collaboratori, ieri a pranzo hanno recitato il requiem: dinanzi a loro una platea di sindacalisti regionali, tra questi un mussomelese, un dipendente del nosocomio, Osvaldo Barba del Nursind. «Oggi è un brutto giorno - ci dice al telefono appena uscito dal building di piazza Zino - hanno deciso di chiudere il Punto nascita. Il ministero è stato chiaro: nessuna deroga speciale. Hanno anche deciso il ridimensionamento di Chirurgia e Ortopedia».
Poi su Facebook è sempre Barba a vergare la sua bacheca virtuale con parole allarmanti: «Il Punto Nascita di Mussomeli è chiuso. Nessuna possibilità di tenerlo aperto salvo quella di salvare tutti i punti nascita italiani con meno di 500 parti l'anno. Quindi diventa utopia. Nessuna deroga per la zona disagiata e via di seguito. Non solo: perdiamo inevitabilmente i primariati di Chirurgia e Ortopedia che diventano unità semplici. Per cui, se vogliamo ancora credere alle promesse e alle stupidaggini della politica allora aspettiamo. Diversamente via alla sensibilizzazione del tessuto socio-economico del Vallone. Via ai Consigli comunali straordinari. La chiesa faccia la sua parte. Ognuno contribuisca se davvero vogliamo salvare il nostro diritto alla salute. Basta chiacchiere. Solo fatti concreti». Chiudere un pezzo dell'ospedale in una terra di Sicilia troppo lontana da tutto, è come prosciugare una limpida sorgente in un arido deserto. Ai tecnocrati nessuno ha forse mai spiegato che per raggiungere Caltanissetta da Mussomeli, bisogna affrontare quasi un'ora di curve, tempo quasi analogo per Agrigento, ancora di più per arrivare a Palermo. Qualcuno ha mai ascoltato le voci di chi dalle province vicine sceglie l'ospedale Longo dove mettere al mondo i propri figli? Le obiezioni sono solo numeriche: la soglia dei 500 parti pare inchiodare. Ma altri parametri sono più importanti. Chissà se i burocrati e i politici ne hanno tenuto in considerazione.