CALTANISSETTA. In allarme i genitori della scuola dell’Infanzia di via Faletra, un piccolo edificio in una traversa di via Don Minzoni alle spalle di via Fra Giarratana dove i servizi funzionano a singhiozzo e la struttura versa in condizioni di degrado, almeno per quanto riguarda l’accoglienza da riservare ai bambini. Temono che possa chiudere i battenti. E non è una ipotesi remota a dimostrazione del fatto che il numero degli iscritti si è drasticamente ridotto da trenta a quindici. Ieri, all’ora di pranzo, e non è la prima volta, il servizio di mensa ha smesso di funzionare per cui una delle tante mamme ha dovuto sbracciarsi e preparare il posto caldo per tutti i bambini, una trentina circa. Non è la prima volta che accade. I genitori dei bambini hanno scritto una lunga ed accorata lettera al sindaco, al dirigente scolastico da cui la scuola dipende ed ai presidente della quarta e quinta commissione consiliare permanente. «Scriviamo questa lettera - dicono - con l'amarezza e la consapevolezza che qualcosa di bello sta per finire. Siamo trenta genitori di una piccola e accogliente scuola dell'infanzia di via Faletra (dal nome della via) e gestita dal Circolo Didattico «Caltanissetta I» ( San Giusto) di cui è dirigente Giusi Mazzarino; una struttura a sé, con ampio parcheggio e spazi verdi all'interno, lontana dal traffico e dallo smog e isolata dai rumori della città, insomma un piccolo mondo a parte per i nostri figli». Non mancano gli elogi per le maestre e per il personale «disponibile e sempre sorridente e le insegnanti, vere e proprie seconde mamme per i nostri figli». Le mamme descrivono la scuola «un paradiso terrestre» anche se da qualche mese a questa parte le cose non vanno per il giusto verso. L’edificio scolastico comincia a mostrare i segni del tempo ed i servizi non sono più all’altezza delle aspettative; manca un serio intervento di messa in sicurezza ed all’interno non sono stati installati i paraspigoli ed il servizio di mensa viene erogato ad intermittenza. «Questa piccola e indifesa struttura scolastica - conclude la lettera - è lontana dalla sede centrale, non vorremmo passare nel dimenticatoio, essere abbandonati a noi stessi e che la scuola smettesse di esistere. Ci stiamo battendo e continueremo a farlo, perché la scuola riprenda a vivere, perché noi genitori l’abbiamo scelta, sia per la struttura che per le insegnanti».
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