Lunedì 23 Dicembre 2024

Gela, un’alga killer minaccia la flora marina Infesta e divora tutte le altre specie

GELA. Una nuova specie di alga killer sta infestando la flora marina. I biologi marini l’hanno infatti individuato nel tratto di mare tra il golfo di Gela e Porto Palo, dove è intenso il traffico di mercantili e petroliere provenienti da tutto il mondo. Rinvenuta una nuova varietà di Caulerpa taxifolia, più nota come “alga killer”: la distichophylla. I primi ad individuare l’alga sono stati nel 2007 i biologi marini del Centro di educazione ambientale (Cea) Legambiente di Donnalucata, diretto da Antonino Duchi, che hanno coinvolto un team internazionale di ricercatori coordinati dal Gabriele Procaccini, dirigente di ricerca della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. Anche la sezione gelese di Legambiente non è sorpresa.
“La caulerpa, nota come alga killer – spiega Pietro Lorefice – l’abbiamo avvistata la prima volta ben quindici anni fa. Ha la capacità di infestare e divorare le altre alghe che mantengono l’equilibrio dell’habitat marino. E’ possibile che si sia riprodotta con una nuova varietà”. Uno studio ha dimostrato che si tratta di una varietà di Caulerpa taxifolia sinora rinvenuta solo a nord e ad est dell’Australia, e da qualche anno nel golfo di Iskenderun in Turchia, da dove si estende verso nord. L’allarme è scaturito dal fatto che si tratta di un’alga con grande successo riproduttivo, tanto che in poco tempo si è estesa da Marsiglia al nord della Toscana. La sua presenza nelle nostre acque conferma quanto il traffico navale influisca sui cambiamenti biologici del mare. La Caulerpa è infatti frequente nei porti, dove arriva con i mitili (che i pescatori ricoprono con l’alga per meglio conservarli). Essendo inoltre molto usata negli acquari, quando questi vengono lavati è facile che si verifichi una contaminazione attraverso le tubature che scaricano in mare.
Gli esperti dicono che non si sa ancora bene come contrastare la diffusione. La Caulerpa taxifolia disticho- phylla ricopre tutto il substrato marino, toglie spazio agli organismi locali, interrompendo la catena alimentare.  Inoltre, le caulerpe producono una sostanza che inibisce la crescita di altri organismi, la caulerpina, e che secondo gli studi avrebbe effetti allucinogeni sui pesci. Laddove la temperatura marina è inferiore ai 15° la Caulerpa è rara.  La Regione ha affidato ad Arpa Sicilia, che ha coinvolto Ispra e Cnr, un’ulteriore ricerca sull’evoluzione e gli effetti della diffusione della distichophylla. Resta da capire l’effetto sui pesci. Tuttavia, a detta degli esperti, in assenza di controlli sugli scarichi delle navi in transito, il problema si può ripresentare ovunque.

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