RAGUSA. Quattro persone sono state arrestate all'alba, tra la Sicilia e la Campania, dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa nell'ambito di un'operazione disposta al termine di un'indagine che ha permesso di scoprire un giro di prostituzione e sfruttamento di donne sudamericane. L'operazione, coordinata dalla procura Iblea, è stata denominata «Nina». Gli arresti, con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed esercizio di case di prostituzione, sono stati compiuti a Vittoria, Comiso (Ragusa), a Catania, Paternò, nel Catanese, e Napoli. Numerose le perquisizioni effettuate. L'indagine ha consentito di far luce su una florida e ben organizzata attività - che poteva contare sul supporto logistico di insospettabili, tra cui due donne italiane - di agevolazione della prostituzione e sfruttamento di immigrate sudamericane. Tra le donne costrette a prostituirsi anche una dominicana di 48 anni e la figlia di 28. I militari hanno inoltre ricostruito il 'modus operandì e il vorticoso giro d'affari dell'organizzazione. Inoltre hanno sequestrato gli immobili dove le donne si prostituivano.
20 MILA EURO MESE DA OGNI DONNA, 4 ARRESTI. Un giro di 20.000 euro al mese per le prestazioni di ognuna delle donne coinvolte nel giro di prostituzione, con tariffe che variavano da 300 a 600 euro, per incontri da 10 minuti a oltre un'ora. Sono queste le cifre del giro di sfruttamento della prostituzione in una villa di Vittoria, portato alla luce dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa, che hanno arrestato quattro persone - tre sono state poste ai domiciliari - e compiuto perquisizioni anche a Napoli.
I militari hanno eseguito una ordinanza emessa dal Gip presso il tribunale di Ragusa Claudio Maggioni su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Serena Menicucci. Gli arrestati sono ELENA BALESTRINO, di 58 anni, nata a Cagliari ma residente a Vittoria, ritenuta capo dell'organizzazione, EMANUELE GIANNÌ, pensionato di 67, di Comiso ma residente a Vittoria, ROSSELLA NOTO, di 27, di Vittoria, MAURIZIO TROVATO, operatore agricolo di 52, anche lui di Vittoria. Secondo l'accusa avrebbero favorito e sfruttato la prostituzione di cinque donne straniere dal novembre 2012 ad oggi. Tra le donne costrette a prostituirsi anche una madre di 58 anni, detta Ines, e la figlia di 28 anni, detta Nina, da cui il nome dato all'operazione.
Quest'ultima sarebbe stata spesso maltrattata dalla Balestrino a causa del suo scarso rendimento, sospettando addirittura che unitamente alla madre tentassero di eludere gli accordi sulla la suddivisione dei compensi. I militari hanno anche dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo della villa di Vittoria di proprietà di Balestrino, dove sarebbe avvenuta l'attività di meretricio. L'attività era inoltre pubblicizzata con annunci su quotidiani locali o su siti Internet specializzati. Uno dei complici avrebbe detto a Balestrino, durante la sua assenza nel periodo natalizio, dell'andamento degli affari, lamentandosi della "crisi" anche nel loro settore. Per far sparire rapidamente i proventi dell'attività sarebbero state usate carte prepagate